Ma quando la marijuana è diventata illegale?

VEB

Da qualche tempo non si parla d’altro: la marijuana è stata legalizzata in Canada.

Lo stato nordamericano è diventato così il secondo paese al mondo, dopo l’Uruguay, a legalizzare completamente il consumo di marijuana a scopo ricreativo.

Una scelta coraggiosa quella portata a termine dal premier Justine Trudeau, che della liberalizzazione della cannabis aveva fatto uno dei punti di forza della sua campagna elettorale, in un Paese che conferma così la sua vocazione libertaria e progressista.

Fin da ora quindi è possibile acquistare spinelli già rollati, fiori di marijuana freschi o essiccati, olio di cannabis e lo si può fare tranquillamente senza il rischio di infrangere la legge e nelle quantità stabilite dalle nuove regole.

Regole secondo cui una persona maggiorenne potrà avere con sé e condividere con altri adulti fino a 30 grammi di cannabis essiccata.

Ma vi siete mai chiesti da quando la cannabis è una droga illegale?

Ci sono molte teorie sui diversi fattori che spinsero il governo degli Stati Uniti ad applicare per primo il divieto, soprattutto storie complottiste che come risaputo in rete non mancano mai.

In generale, le restrizioni sull’utilizzo della cannabis per ragioni mediche, ricreative e industriali sono iniziate, nella maggior parte degli Stati degli USA, a partire dal 1906.

Le principali restrizioni alla cannabis sono state imposte attraverso le cosiddette “leggi del veleno”, come il Pure Food and Drug Act, approvato dal Congresso nel 1906. Questa legge ha richiesto che determinati farmaci, inclusa la cannabis, fossero etichettati secondo procedure più appropriate.

Ma fu nel 1930 che gli Stati Uniti fondarono il Federal Bureau of Narcotics come impulso per bandire e controllare le droghe ricreative.

L’ufficio era guidato da Harry J. Anslinger, che fu il principale artefice del divieto che si protrae fino ad oggi. L’uomo si ossessionò con un caso in particolare, che per lui dimostrava i nefasti risvolti dell’uso di droga.

In Florida, un ragazzo di nome Victor Licata uccise la famiglia a colpi di ascia. La spiegazione che Anslinger fornì agli Stati Uniti sull’accaduto fu che quello è ciò che accade quando si fuma “l’erbaccia demoniaca.”

Nel 1936 il Bureau registrò un aumento nell’uso della marijuana che continuò a crescere nel 1937. Anslinger lanciò una campagna contro la cannabis (Reefer Madness!) sfruttando l’impero dei giornali del mogul mediatico William Randolph Hearst per demonizzare la pianta.

Nel 1937, la cannabis divenne ufficialmente una sostanza illegale su tutto il territorio degli Stati Uniti con l’approvazione del Marijuana Tax Act.
In un clima denso di paura, la marijuana fu così messa al bando. In seguito, gli Stati Uniti chiesero agli altri paesi di fare altrettanto.

Per quanto riguarda il nostro paese, per secoli, a partire dal 1300, l’Italia ha esportato canapa, e da sempre la varietà italiana è stata riconosciuta come produttrice della miglior qualità di fibra tessile per indumenti

La canapa sarebbe potuta continuare ad essere un ricco mercato per il nostro paese ma nel 1961 il governo italiano sottoscriveva una convenzione internazionale chiamata “Convenzione Unica sulle Sostanze Stupefacenti” (seguita da quelle del 1971 e del 1988), in cui la canapa sarebbe dovuta sparire dal mondo entro 25 anni.

Nel 1975 fu promulgata la “legge Cossiga” contro gli stupefacenti, e negli anni successivi gli ultimi ettari coltivati a canapa nel nostro Paese sparirono. Nel 1994 e 1995 la sola canapa coltivata ufficialmente in Italia, sotto lo stretto controllo delle forze dell’ordine, fu quella quella presso l’ENEA (Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente), organismo di ricerca statale, mentre tentativi di ricerca a scopo didattico, avviati in Emilia e in Valle d’Aosta, sono stati repressi.

In Italia lo “spinello leggero” è stato reso legale dalla legge 242/2016 sulla coltivazione e la filiera della canapa: la normativa ha creato un “cuscinetto” di esenzioni di responsabilità per l’agricoltore nel caso in cui i risultati a un controllo rivelino una quantità di Thc superiore a 0,2%, ma inferiore a 0,6%.

Lo spinello “pesante” – che contiene mediamente un 5-20% di tetraidrocannabinolo (alcune qualità possono arrivare a contenere fino al 25-30%) e che è il responsabile degli effetti psicotropi – rimane comunque la sostanza illecita più sequestrata a livello europeo.

Nell’ultimo anno ne hanno fatto uso 24 milioni di adulti e il 20,7% di giovani (15-34 anni) in Italia: percentuale superata solo da quella della Francia(21,5%).

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