Un’alimentazione ricca di proteine può favorire il sonno di qualità
Molti disturbi del sonno potrebbero dipendere dalla dieta. In particolare, un basso apporto di proteine è stato associato a insonnia e sonno irregolare. Recenti studi indicano una correlazione tra qualità del sonno e regolazione della glicemia, soprattutto tra chi soffre di diabete o prediabete.

Secondo una ricerca guidata dal Dr. Raede Basiri della George Mason University, modificare l’equilibrio dei macronutrienti nella dieta – in particolare aumentando l’apporto proteico – può migliorare significativamente la durata e la qualità del sonno.
Dieta, glicemia e sonno: una connessione scientificamente provata
Un’analisi condotta su oltre 39.000 adulti statunitensi ha rivelato che chi soffre di diabete ha maggiori probabilità di avere disturbi del sonno diagnosticati. Questi includono sonno frammentato, durata anomala del riposo e difficoltà ad addormentarsi.
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Anche le persone con prediabete mostrano un aumento significativo dell’insonnia. Il punto critico non è solo la glicemia, ma anche la composizione della dieta. I dati dimostrano che una dieta povera di proteine e ricca di grassi può compromettere la qualità del sonno.
Tra i soggetti con diabete, chi assumeva bassi livelli di proteine aveva una probabilità più che doppia di ricevere una diagnosi di disturbo del sonno. Anche chi non soffre di diabete ma segue un regime ipocalorico e sbilanciato potrebbe risentirne sul piano del riposo.
Una dieta bilanciata ricca di proteine può quindi ridurre i problemi di insonnia, indipendentemente dai livelli di zucchero nel sangue.
Ridurre i carboidrati e aumentare le proteine migliora il riposo notturno
In modo sorprendente, lo studio ha mostrato che anche chi segue una dieta povera di carboidrati e ricca di grassi ha riportato meno difficoltà a dormire, rispetto a chi manteneva una dieta “equilibrata” ma soffriva di diabete.
Questo effetto si osserva anche tra gli adulti con glicemia normale, suggerendo che limitare i carboidrati potrebbe aiutare a evitare disturbi del sonno.

Un altro risultato interessante è emerso analizzando i livelli di emoglobina glicata (HbA1c): valori troppo bassi, inferiori al 6,5%, sembrano associarsi a maggiori problemi di sonno. Ciò indica che terapie glicemiche troppo aggressive o effetti collaterali dei farmaci possono avere ripercussioni negative sul riposo notturno.
Questi risultati confermano l’importanza di un approccio integrato alla salute: alimentazione, sonno e metabolismo sono interconnessi e devono essere considerati insieme, non separatamente.
Conclusione: più proteine, sonno migliore
Il messaggio è chiaro: arricchire la dieta con proteine può aiutare a combattere l’insonnia, soprattutto se si soffre di diabete o si è a rischio. Una gestione consapevole dei macronutrienti – in particolare proteine e carboidrati – è un passo concreto verso un sonno più profondo e rigenerante.
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