Doppio trapianto portato a termine su un bimbo venezuelano di 8 anni

VEB

Nonostante quel che se ne dica nel mondo, l’Italia più vantare le più grandi eccellenze in numerosi ambiti, ma in primis in quello della medicina, con luminari capaci di portare a termine interventi unici nel loro genere, di una complessità impossibile da affrontare per i più.

Ad esempio è stato effettuato per la prima volta in Italia, e tra le prime al mondo, presso la Città della Salute di Torino, un doppio trapianto, di fegato e di cellule staminali ematopoietiche, su un bambino venezuelano di otto anni affetto da una rara sindrome. La letteratura medica riporta soltanto un solo altro caso di doppio trapianto analogo.

Due le equipe coinvolte, quella del Centro Trapianto di Fegato dell’ospedale Molinette, diretta dal professor Mauro Salizzoni, e quella dell’Oncoematologia e Centro Trapianti dell’ospedale infantile Regina Margherita, diretta dalla dottoressa Franca Fagioli. Sottoposto a trapianto di fegato da donatore pediatrico nel marzo scorso, il bimbo viene poi sottoposto al trapianto allogenico di cellule staminali. Il donatore, in questo caso, è una donna americana compatibile. Dopo un periodo di isolamento, necessario per l’importante immunosoppressione, il bimbo sta ora riprendendo gradualmente la sua quotidianità.

Grazie alla Fundacion para el Transplante de Médula Osea in Venezuela che è in contatto con l’Associazione per il trapianto di midollo osseo, il bambino è arrivato in Italia nella primavera del 2014. L’équipe piemontese dopo un’attenta analisi ha deciso di cimentarsi nell’impresa.

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