Papilloma Virus, anche per questo virus il vaccino efficace e sicuro

VEB

Negli ultimi mesi abbiamo avuto modo di parlare più volte di vaccini e della necessità di raggiungere la soglia della cosiddetta “immunità di gregge”, per proteggere anche i più deboli che per problemi di salute sono costretti a non potersi vaccinare.

Solitamente si è fatto riferimento soprattutto ai virus che colpiscono i più piccoli, ma nella realtà non sono certo gli unici virus utili ed efficaci: sappiamo benissimo quanto sia utile il vaccino antinfluenzale anche per adulti e bambini e quello contro il Papilloma Virus per le donne.

L’infezione da Papilloma Virus Umano (Hpv, Human Papilloma Virus) è un’infezione molto diffusa, trasmessa prevalentemente per via sessuale. Sebbene nella maggior parte dei casi sia transitoria e priva di sintomi evidenti, talvolta si manifesta attraverso lesioni benigne della cute e delle mucose.

In alcuni casi, però, in cui il sistema immunitario non riesce a debellare rapidamente il virus, l’Hpv può determinare l’insorgenza di forme tumorali quali il tumore della cervice uterina, oggi l’unica forma di neoplasia riconosciuta come totalmente riconducibile a un’infezione. Il virus Hpv è implicato inoltre nella patogenesi di altri tumori in sede genitale (vulva, vagina, ano, pene) ed extragenitale (cavità orale, faringe, laringe).

Al momento non esistono terapie farmacologiche per eradicare il virus dall’organismo. Nei casi in cui l’infezione non regredisca spontaneamente, verruche e condilomi possono essere trattati con creme ad azione antivirale o immunomodulatrice.

La prevenzione primaria avviene mediante vaccinazione.

E a quanto pare, i vaccini contro il Papillomavirus umano (Hpv) sono estremamente efficaci e proteggono dalle lesioni alla cervice le giovani donne, in particolare quelle vaccinate tra i 15 e i 26 anni.

E’ quanto emerge da una revisione pubblicata sulla ‘Cochrane Library’, che ha analizzato i risultati di 26 studi su oltre 73 mila donne condotti in tutti i continenti negli ultimi otto anni.

La maggior parte delle donne coinvolte aveva meno di 26 anni. E i trial hanno randomizzato le pazienti tra vaccino anti-Hpv e un placebo. L’analisi ha valutato i dati per due vaccini: il bivalente e il quadrivalente.

La revisione ha esaminato poi i dati di 10 trial sulle lesioni cervicali a tre anni e mezzo e a otto anni di distanza dalla vaccinazione. Nessuno studio ha seguito le partecipanti abbastanza a lungo per rilevare un effetto sul tumore della cervice.

I ricercatori per questo hanno preso in esame le lesioni pre-cancerose. Ebbene, queste si erano sviluppate in circa 164 donne su 10.000 che avevano assunto un placebo e 2 su 10.000 di quelle vaccinate. In particolare, tra le donne dai 15 ai 26 anni, i vaccini hanno ridotto il rischio di lesioni precancerose associate all’Hpv da 341 a 157 per 10.000.

Molto interessanti, poi, i dati sugli eventi avversi associati al vaccino: non ne sono emersi di gravi in quantità superiore rispetto al placebo (di fatto non ce ne sono stati, di riconducibili alla vaccinazione), né si sono registrati decessi o conseguenze sulle gravidanze, categoricamente escluse dagli autori.

In buona sostanza, quindi, Cochrane, un gruppo internazionale di operatori sanitari e ricercatori, conferma la raccomandazione dell’Organizzazione mondiale della sanità a vaccinarsi contro l’HPV.

Per quanto riguarda il nostro paese proseguono le campagne vaccinali attive a partire dai 12 anni di età delle ragazze, in alcune regioni estese anche ai ragazzi in risposta al Piano vaccinale 2017-2019, che lo prevede esplicitamente. Secondo gli ultimi dati disponibili , relativi al 2015, la copertura vaccinale è tuttavia in leggero calo rispetto al 2014 (anno in cui si era registrata una prima battuta d’arresto rispetto al 2013): per una dose di vaccino si è passati infatti dal 75,2% al 73,1% delle ragazze nate nel 2001, mentre per il ciclo completo si è passati dal 70,8% al 70%, con un’ampia variabilità da regione a regione.

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