Negli ultimi anni l’uomo sta sviluppando una nuova sensibilità per il suo pianeta, accorgendosi che nei secoli lo ha danneggiato spesso irreparabilmente e se non si cambia rotta al più presto le conseguenze saranno tanto gravi quanto imprevedibili.
Ma a quanto sembra non è solamente la Terra a soffrire: secondo il risultato di uno studio, presentato nell’assemblea dell’Unione Astronomica Internazionale (Iau), in corso nelle Hawaii, a Honolulu, da Simon Driver, dell’Università dell’Australia Occidentale, alla guida del gruppo internazionale del progetto Gama (Galaxy and Mass Assembly Survey), l’intero universo sta lentamente morendo.
Secondo lo studio, l’energia prodotta oggi è pari alla metà di quella che l’universo emetteva invece due miliardi di anni fa così come dimostra la riduzione della luce emessa da un campione di oltre 200.000 galassie: “i ricercatori sono riusciti a misurare il tasso di diminuzione della densità di radiazione su un ampio spettro; in pratica una conferma che l’universo si sta spegnendo e in quale modo”.
In realtà, è dagli anni Novanta che gli astronomi sanno che l’energia complessiva emessa dalle stelle dell’Universo (che trasformano massa in energia secondo la nota equazione di Einstein) si sta riducendo: la minore densità delle galassie causata dall’aumento delle distanze, prodotto dall’espansione, riduce infatti l’emissione di energia.
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