Ebola, torna l’incubo in Africa: nuovi casi sospetti

VEB

Torna l’incubo Ebola in Africa, rilevati nuovi casi sospetti nel Congo.

Vi ricordate qualche anno fa l’epidemia in Africa nord occidentale che aveva causato migliaia di vittime?

Diversi Stati di quelle regioni, estremamente arretrate anche da un punto di vista sanitario oltre che sociale, non sapevano che pesci pigliare.

La febbre di Ebola si diffonde tramite il contatto con persone infette o animali e il contagio si diffonde con estrema rapidità in condizioni igieniche nulle o quasi.

Ebola, il virus terribile che in pochi giorni può portare alla morte, si era diffuso in maniera così estesa e veloce da far preoccupare anche la gente degli altri continenti, Europa compresa.

E, infatti, il terrorismo anti immigrazione si era convenientemente attrezzato per mettere subito in mora i profughi africani perché potenzialmente portatori della terribile malattia.

Non era vero niente, ovviamente, perché le linee migratorie erano tutt’altre, ma l’allarme sociale ha continuato a esserci per molti mesi. Insomma: brutti, sporchi, cattivi, e anche malati.

Fortunatamente l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è intervenuta in maniera pesante fornendo medici, mezzi, vaccini, attrezzature e logistica abbondante.

Ma si scrive OMS e si legge Usa. In effetti, sono stati gli Usa a intervenire pesantemente con la loro organizzazione e con la loro logistica, e nel giro di un anno o poco più l’epidemia è cessata.

Ora però sta succedendo qualcosa di nuovo, visto che sono stati appena rilevati nove casi sospetti di Ebola, tre dei quali mortali. E stavolta più a sud, precisamente nel Congo.

Le autorità sanitarie del Congo riferiscono che la zona interessata dal contagio è quella della Provincia di Bas Uele, che si trova nella parte settentrionale del Paese.

Per quel che riguarda i decessi, uno è certamente dovuto a Ebola, per gli altri due ancora non si ha la certezza, ma i casi sono riferiti come sospetti, dal momento che i sintomi della malattia sembrano proprio quelli.

Anche se il grosso delle passate epidemie si è verificato in Liberia, Senegal, Costa d’Avorio, Guinea, Sierra Leone, e in altri Paesi più a nord ovest del Congo, tuttavia alcuni focolai importanti della malattia c’erano stati anche in questo Paese nel 2014. Ben 7, stando a quanto riferiscono le autorità.

Gli esperti d’altro canto affermano che non ci sia connessione con i focolai verificatisi nei Paesi citati sopra.

L’esperto Allarangar Yokouide, rappresentante dell’OMS in Congo, ha dichiarato che prontamente equipe mediche specializzate stanno giungendo nelle zone colpite dal virus.

Le zone, peraltro, non sono facilmente raggiungibili e si trovano a circa 1.300 chilometri a nord est della capitale Kinshasa.

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