Perchè credere in Dio o in un entità superiore

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Miliardi di persone credono in Dio. Ci sono ragioni per credere in Dio, tuttavia, al di là della fede, esistono prove dell’esistenza di Dio?

Perche credere in Dio o in un entita superiore
foto@Pixabay

Gli argomenti sull’esistenza di Dio o di un Essere Supremo risalgono a migliaia di anni fa. Il ventunesimo secolo non mostra segni di chiusura nel dibattito sull’esistenza di Dio. Semmai, le discussioni sull’esistenza di Dio si sono solo intensificate.

Ragioni per non credere in Dio

I libri più venduti di recente, tra cui God is not great di Christopher Hitchens, The End of Faith di Sam Harris e The God Delusion di Richard Dawkins, hanno esplorato tutti i vari motivi per cui le persone sostengono di non credere in Dio.

I loro argomenti, tuttavia, non sono una novità. Le generazioni precedenti di filosofi, psicologi e pensatori, tra cui David Hume, Friedrich Nietzsche, Carl Sagan, Bertrand Russell, Sigmund Freud, Thomas Paine e altri, hanno espresso il loro parere.

I motivi atei o agnostici proposti per respingere l’esistenza di Dio si riducono sostanzialmente a questi punti:

– La mancanza di (direbbero, assenza di) prove dirette, osservabili, di Dio.

– Le apparenti contraddizioni tra la presunta natura di Dio (onnipotente) e la presenza reale di caos, tragedie, male e sofferenza nell’universo.

– Il costante progresso scientifico e della scoperta, che sembra mettere sempre più in bilico la religione.

– Il fatto che la religione porti spesso nel mondo la sofferenza.

Secondo Sigmund Freud, Dio non è mai stato altro che una “proiezione” dei desideri dell’umanità. In Civilization and its Discontents, il famoso psicologo scrisse: “L’origine dell’atteggiamento religioso può essere fatta risalire a contorni chiari fino alla sensazione di impotenza infantile. Potrebbe esserci qualcosa dietro, ma per ora è avvolto nell’oscurità.

Ragione e fede in Dio

Prima di rispondere agli atei, va notato che, da una prospettiva protestante e soprattutto evangelica, il collegamento con Dio si basa sulla fede e non sull’indagine scientifica o filosofica. Questo non vuol dire che una persona crede in Dio attraverso la sola fede cieca, ma significa che un passo di fede è, ad un certo punto, necessario.

Come viene spiegato nel Nuovo Testamento: “… senza fede è impossibile piacere a [Dio], poiché chi viene a Dio deve credere che lo è e che è un ricompensatore di coloro che Lo cercano diligentemente. “(Ebrei 11: 6, NKJV) E la fede non è intesa come certezza, ma piuttosto come la” sostanza delle cose sperate, l’evidenza di cose che non si vedono “. (Ebrei 11: 1, KJV)

Quattro ragioni per credere in Dio

Ecco quattro argomenti classici per credere nell’esistenza di un Essere Supremo:

Ragione del movimento – C’è un movimento nell’universo. Poiché un oggetto non può muoversi da solo, qualcosa o qualcuno ha dovuto avviare il movimento. Ciò può essere realizzato da una forza esterna che agisce sull’oggetto o da una forza esterna che pone nell’oggetto i mezzi interni per avviare il movimento. Una volta che una persona riconosce questo fatto, ha ammesso nell’equazione l’esistenza di una forza esterna, soprannaturale, cioè il “Primo motore“, come sosteneva Aristotele.

Argomento cosmologico – Per ogni effetto esiste una causa. Sebbene raffinato e reso popolare dal famoso pensatore cristiano, Tommaso d’Aquino, questo argomento (chiamato anche argomento della “Prima Causa”) risale a Platone e Aristotele. Si basa sull’osservazione scientifica e (francamente) del buon senso che l’origine dell’universo, l’espansione dell’universo, l’origine della vita, l’origine della coscienza, ecc. Sono tutti “effetti” e questi effetti richiedono una causa. Tale causa dovrebbe, per necessità, essere al di fuori della natura. Sarebbe quindi soprannaturale.

Argomento teleologico – Come per l’argomento cosmologico, alcuni aspetti dell’argomento teleologico furono ispirati da Platone e Aristotele. Successivamente ripreso dai pensatori cristiani Agostino e Tommaso d’Aquino, l’argomento teleologico sostiene che esiste un ordine o un disegno osservabile nell’universo (sebbene l’ordine non sia sempre perfetto o impeccabile). La presenza di tale disegno richiede l’esistenza di un creatore.

Argomento morale: reso famoso dal filosofo Immanuel Kant, questo argomento è incentrato sul summum bonum (“Bene supremo”). Il Bene supremo è dove virtù morale e felicità coincidono in pieno. L’umanità, si osserva, si sforza sempre per questo piano superiore di esistenza, eppure non è mai in grado di raggiungerlo. Secondo Kant, il desiderio che gli esseri umani nutrono di felicità, equità morale e giustizia dimostra che qualcuno (cioè Dio) ha piantato questo desiderio nella propria anima. L’argomento di Kant richiama affermazioni simili fatte dall’apostolo Paolo (vedere Romani 1-2).

Ci sono molti altri argomenti per l’esistenza di Dio, oltre a quanto citato sopra. Questi argomenti classici, tuttavia, hanno resistito alla prova del tempo e (per la maggior parte dei teisti) costituiscono validi motivi per fare il passo della fede descritto nel libro di Ebrei.

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