Effetto Google: Internet ci sta rendendo più stupidi

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Il dibattito sull’efficacia dell’educazione si estende per oltre due millenni, risalendo a quando Platone nel 370 a.C. riferì le preoccupazioni di Socrate riguardo agli effetti negativi della scrittura sulla memoria umana, evidenziando come la dipendenza dalla scrittura potesse ridurre la necessità di memorizzazione.

Effetto Google Internet ci sta rendendo piu stupidi

Questa preoccupazione è ironica dato che la conoscenza delle opinioni di Socrate ci è pervenuta proprio attraverso i testi scritti di Platone. Diversamente, Albert Einstein nel 1921 esaltava l’importanza, non tanto dell’apprendere fatti memorizzabili, quanto piuttosto dello sviluppo della capacità di pensare criticamente, sostenendo che l’educazione dovesse focalizzarsi sul stimolare il pensiero piuttosto che sull’accumulo di conoscenze factuali.

Con l’avvento di Google e l’accesso quasi illimitato all’informazione, la discussione si è spostata su come questa facilità di accesso influenzi la nostra memoria e capacità di apprendimento. Uno studio del 2011 ha introdotto il concetto di “effetto Google“, osservando come le persone tendano a dimenticare le informazioni facilmente reperibili online. Gli esperimenti condotti hanno dimostrato che gli studenti erano meno inclini a memorizzare dati che credevano di poter salvare eccessivamente su un computer per consultazioni future, rispetto a quelli che sapevano non avrebbero avuto tale opzione.

Tuttavia, la validità dell’effetto Google è stata messa in discussione da studi successivi che non sono riusciti a replicare i risultati. Un dibattito vivace e una serie di studi ulteriori hanno cercato di affinare la nostra comprensione di come la ricerca su Internet influenzi l’apprendimento. Ricerche più recenti hanno suggerito che l’apprendimento può essere effettivamente ostacolato dalla ricerca online, poiché le persone che ricevono informazioni direttamente tendono ad apprendere meglio rispetto a quelle che cercano le stesse informazioni su Internet.

Questi risultati hanno portato alcuni educatori a rivalutare l’approccio “cerca su Google” nell’apprendimento, suggerendo che l’istruzione diretta possa essere, in certi casi, preferibile alla ricerca autonoma su Internet. Altri studi hanno indicato che tentare di risolvere un problema prima di cercare la soluzione su Google potrebbe migliorare la memorizzazione delle informazioni, soprattutto se si possiede già una certa conoscenza di base sull’argomento.

Nonostante le divergenze, il dibattito tra l’importanza della memorizzazione e la capacità di pensare criticamente, sollevato da figure storiche come Socrate ed Einstein, rimane irrisolto. Tuttavia, emerge la nozione che fare ipotesi prima di cercare su Google potrebbe non solo aiutare a memorizzare meglio le informazioni trovate online ma anche arricchire la propria base di conoscenza, suggerendo un equilibrio tra l’apprendimento indipendente e l’istruzione diretta.

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