Egitto: Ritrovata iscrizione sul giorno del giudizio

Marco

La fine del mondo, questo il tema delle iscrizioni riconosciute, trecondo un archeologo che le ha scoperte in un’antica città egizia di 4.500 anni fa che avvertono di un imminente giorno del giudizio.

La camera sepolcrale di Khentkaus III, un capo reale dell’Antico Regno, è stata scoperta nella necropoli di Abusir , a sud-ovest del Cairo, a circa 200 metri da suo marito, il faraone Neferefre, noto anche come Reneferef. 

Egitto Ritrovata iscrizione sul giorno del giudizio
Egitto Ritrovata iscrizione sul giorno del giudizio (Foto@Pixabay)

La scoperta ha aiutato a far luce su quella che il leader del progetto, il professor Miroslav Barta, ha definito “una macchia nera nella storia dell’Antico Regno“. Il team dell’Istituto ceco di egittologia ritiene che le iscrizioni all’interno possano aiutare a offrire informazioni su un tempo non troppo dissimile da nostro. 

Accanto ai resti umani, gli archeologi hanno scoperto ceramiche, oggetti in legno, rame e ossa di animali – questi oggetti, insieme alle iscrizioni – offrivano indizi sulla vita che si stava vivendo.

Ma secondo quanto riferito hanno anche informato delle loro paure per il futuro.

Il prof Bart precisa: “È stato un periodo cruciale in cui l’Antico Regno ha iniziato ad affrontare importanti fattori critici“.

L’ascesa della democrazia, l’orribile impatto del nepotismo, il ruolo svolto dai gruppi di interesse e il cambiamento climatico hanno giocato un ruolo nel porre fine non solo all’impero dell’Antico Regno, ma anche a quelli del Medio Oriente e dell’Europa occidentale a quel tempo“.

Ciò ha contribuito alla disintegrazione dell’era dei costruttori di piramidi“.

Senza inondazioni ragionevoli, non c’erano raccolti ragionevoli e quindi tasse altissime, senza tasse adeguate non c’erano mezzi sufficienti per finanziare l’apparato statale e mantenere l’ideologia e l’integrità dello stato“.

Il professor Bart ritiene che l’attuale crisi climatica che il mondo deve affrontare potrebbe vedere la storia ripetersi.

Ha aggiunto: “Possiamo ritrovare molti percorsi per il nostro presente, il mondo moderno, che sta anche affrontando molte sfide interne ed esterne. Studiando il passato puoi imparare molto di più sul presente“. 

Non siamo diversi [da loro], la gente pensa sempre ‘questa volta è diverso’ e che siamo diversi, non lo siamo“.

Se accettiamo il collasso come un fatto, capiremo che il crollo fa parte del corso naturale delle cose e uno dei passaggi necessari nel processo che porta alla risurrezione“.

Allora, saremo in grado di fare qualcosa al riguardo.”

Il prof. Bart ha affermato di aver bisogno ancora di alcuni anni per comprendere appieno il significato della scoperta per l’Egitto.

Con i risultati e, si spera, le lezioni che possiamo imparare dalla tomba di Khentkaus, il prof Bart spera che possiamo intraprendere un’altra strada.

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