Escherichia coli, ritiro precauzionale del formaggio Fontina D.O.P

VEB

La sicurezza alimentare consiste nell’adozione di misure e controlli volti alla garanzia di disponibilità di acqua e cibi sufficienti al soddisfacimento al fabbisogno nutritivo della popolazione secondo le corrette prassi igieniche.

Per fortuna, negli ultimi anni, i controlli delle autorità preposte sono sempre più numerosi e attenti, permettendo di prevenire l’immissione sul mercato di cibi contaminati, responsabili di tossinfezioni alimentari veicolate da batteri quali salmonella, listeria ed escherichia coli.

Dopo il ritiro di numerosi lotti di surgelati per il rischio listeria, questa volta l’allarme riguarda un lotto di formaggio Fontina per rischio microbiologico a causa della presenza di Escherichia coli, produttore di tossina Shiga (STEC).

Lo si apprende dal portale web del ministero della Salute nella sezione dedicata alle allerte alimentari e ai richiami di merci da parte degli operatori.

Il prodotto interessato dal ritiro è il formaggio Fontina D.O.P.

Come chiarito anche nel comunicato ufficiale, si tratta di un ritiro a scopo precauzionale disposto dallo stesso produttore a seguito di controlli a campione ma, come avverte lo stesso avviso di richiamo del ministero della Salute, si invitano i consumatori che avessero già acquistato il lotto del prodotto interessato a non consumarlo e a riportare le confezioni al punto vendita d’acquisto.

Ricordiamo che l’Escherichia coli, batterio GRAM negativo normalmente presente nel colon, è il principale responsabile di infezioni urinarie, sostenendo fino al 90% dei casi in assenza di fattori di rischio concomitanti o complicazioni.

Favoriti dalla debilitazione del sistema immunitario, dal diabete o dalla presenza di un calcolo o di un catetere urinario, questi batteri possono risalire le vie urinarie e produrre fastidiose uretriti, cistiti, prostatiti e nei casi più gravi pielonefriti.

Le infezioni urinarie sostenute da Escherichia coli sono più comuni nella donna, per le caratteristiche anatomiche sfavorevoli (uretra più corta, meato urinario più vicino alla regione anale) e per l’assenza dell’attività battericida delle secrezioni prostatiche.

Anche la diarrea del viaggiatore è spesso causata da ceppi di Escheria coli enterotossigeni, che tra i bambini dei Paesi in via di sviluppo rappresentano la prima causa di diarrea batterica. L’incubazione è breve (12-72 ore) e la diarrea, francamente acquosa, si accompagna a dolori addominali crampiformi, talvolta a vomito, ma di norma non presenta tracce di muco o sangue.

I ceppi di Escherichia Coli in grado di causare diarrea possono essere trasmessi attraverso acqua o cibo contaminati, oppure direttamente attraverso il contatto con animali o persone.

In generale, l’Escherichia coli può contaminare la carne durante la macellazione o la lavorazione della carne stessa che se poi nel momento in cui viene mangiata non è precedentemente cotta, può infettare chi la ingerisce, ecco perché sono a rischio prodotti come gli hamburger dei fast food. Ma sono ad alto rischio pure molti ortaggi, soprattutto lattuga, spinaci, germogli, come anche i succhi di frutta non pastorizzati, basta che questi prodotti entrino in contatto con i batteri per via dell’acqua con cui vengono coltivato o dei concimi. Attenzione anche al latte crudo e i prodotti che da esso derivano, come i formaggi e la Fontina appunto.

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