Ricerche condotte da scienziati della NASA hanno portato alla scoperta di indizi riguardanti l’esistenza di un universo parallelo, situato in prossimità del nostro, dove le leggi della fisica funzionano in modo inverso, incluso il flusso del tempo.
Durante uno studio sui detriti ghiacciati dell’Antartide, è stata rivelata l’esistenza di un altro universo, emerso dallo stesso Big Bang che ha dato origine al nostro, ma caratterizzato da leggi fisiche diametralmente opposte. Questo universo parallelo è stato identificato grazie all’osservazione di particelle che sembrano sfidare le nostre attuali comprensioni fisiche.
L’interesse per gli universi paralleli non è nuovo e affonda le radici nella cultura della fantascienza e nei dibattiti fisici a partire dagli anni ’50, con il pioniere della meccanica quantistica Erwin Schrödinger che aprì la discussione sull’esistenza del multiverso. Nonostante l’argomento sia stato a lungo oggetto di speculazione, solo di recente sono emerse prove concrete che suggeriscono la possibilità di dimensioni al di là della nostra.
Il progetto ANITA (Antarctic Impulsive Transient Antenna) della NASA, utilizzando un pallone aerostatico per elevare delicate antenne elettroniche sopra l’Antartide, ha permesso di raccogliere dati in un ambiente privo di interferenze radio. Questo strumento ha catturato particelle ad alta energia provenienti dallo spazio, alcune delle quali presentano caratteristiche energetiche superiori a quelle producibili artificialmente.
Si è scoperto che i neutrini, particelle a bassa energia, possono attraversare indisturbati la Terra, mentre quelli ad alta energia sono bloccati dalla materia solida del nostro pianeta. La rilevazione di un neutrino tau, una particella ad alta energia emergente dalla Terra, suggerisce la possibilità che queste particelle possano in qualche modo viaggiare a ritroso nel tempo.
Questa osservazione, guidata da Peter Gorham dell’Università delle Hawaii e ricercatore capo del progetto ANITA, ha portato alla pubblicazione di uno studio che ipotizza l’esistenza di un universo parallelo. Gorham propone che le particelle osservate potrebbero aver cambiato tipo prima e dopo il loro passaggio attraverso la Terra, una teoria che non è stata accolta unanimemente.
La spiegazione più accettata scientificamente suggerisce che, in seguito al Big Bang, si siano formati due universi: il nostro e un altro in cui, dal nostro punto di vista, il tempo fluisce al contrario. Questa prospettiva offre un intrigante paradosso: gli eventuali abitanti di questo universo parallelo percepirebbero il nostro universo come quello in cui il tempo procede all’indietro.
Se le scoperte di ANITA non sono frutto di errori sperimentali, le implicazioni di tale esistenza sono vastissime e rivoluzionarie.