La scienziata cosmologa Laura Houghton ha spiegato che esistono prove fisiche della presenza di altri universi.
Mentre gli universi paralleli potrebbero sembrare utopia, gli scienziati affermano che non solo sono probabili altri universi, ma ne hanno effettivamente avuto le prove.
La cosmologa Laura Mersini-Houghton afferma che le impronte digitali di questi universi alternativi possono essere identificate nella radiazione cosmica di fondo agli estremi confini dell’universo visibile.
Intervistata dal magazine Daily Star, la scienziata ha spiegato che non solo questi universi esistono, ma alcuni potrebbero essere più abitabili di quello in cui viviamo attualmente.
“Il nostro universo sembra essere abitabile solo al limite“, spiega, “Eravamo seduti al confine tra abitabile e non abitabile.“
Ha spiegato che il principio antropico in fisica afferma che potremmo vedere solo un universo in grado di sostenere la vita, se l’universo fosse meno abitabile non saremmo qui per misurarlo.
La cosmologa afferma che accettare la realtà di altri universi è l’estensione naturale del Principio Copernicano, il concetto che la Terra non è unica o speciale e che esistono molti altri pianeti come il nostro.
“Una volta pensavamo che la Terra fosse il centro dell’universo, e poi il sistema solare e la nostra galassia”, dice.
“Ora stiamo scoprendo che anche il nostro universo è solo un minuscolo granello di polvere in un cosmo molto più intricato e bello“.
L’idea di un multiverso, un tempo oggetto di teorie scientifiche marginali e storie di fantascienza selvaggia, ora è una realtà. La cosmologa afferma che diversi fisici di spicco stanno lavorando su modi per identificare e persino scrutare le nuove realtà.
“C’è stato un lungo pregiudizio contro il multiverso“, ha detto a New Scientist. “È un’idea che risale alle antiche credenze indù e greche. Ma ci è voluto molto tempo per portare l’idea nella fisica tradizionale”.
“Siamo stati i primi a mostrare come si può effettivamente testare il multiverso e che non è necessario andare oltre l’orizzonte osservabile dell’universo“, dice.
