Etna, eruzione spettacolare ma non mancano i danni

VEB

Il vulcano più bello dell’Italia, la maestosa Etna, neppure questa volta ha deluso offrendo una spettacolare eruzione, con nuvole di fumo e cenere e lunghe lingue di fuoco che hanno incantato chiunque le guardasse da una distanza di sicurezza naturalmente.

I fenomeni che sono monitorati dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania, sono stati ha definiti come tra i più rilevanti dell’ultimo ventennio.

In queste ore l’eruzione dell’Etna non si ferma, ma ora l’energia del vulcano sembra essere in calo – tanto è vero che è diminuito il livello d’allerta. Sono sempre in attività i crateri sommitali, in particolare quello chiamato “Voragine”, ma è fortemente diminuita l’emissione di cenere – che comunque continua ad essere presente.

Intanto nella provincia di Catania e in tutte le zone ioniche dove la cenere si è depositata è partita la conta dei danni, specie nel settore agricolo. La Coldiretti chiede di accertare le condizioni per lo stato di calamità in Calabria: “Non solo difficoltà al traffico aereo. La cenere lavica dell’Etna è caduta copiosa sulle piante di agrumi nella piana di Rosarno-Gioia Tauro – ha scritto la Coldiretti – compromettendo la raccolta dei pregiati frutti”. Dai primi sopralluoghi svolti dai tecnici e imprenditori della Coldiretti “la cenere ha creato due tipologie di problemi: su una buona parte degli agrumi ha bloccato il processo di maturazione mentre su altri sono stati bruciati i frutti mentre erano già maturi, che presentano delle macchie nere che, pur non inficiandone la bontà e la qualità, inducono i consumatori a non acquistare, con un indubbio riflesso negativo sul mercato”.

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