Una pagina triste, che vorremmo non dover raccontare: anche nell’arte e nello spettacolo infatti persistono delle discriminazioni sociali, politiche, razziali, che del resto non dovrebbero esistere in nessun contesto.
Yulia Samoylova, cantante pop disabile nominata dal “Primo Canale” rappresentante della Russia all’Eurovision, avrebbe dovuto esibirsi al concorso canoro internazionale che si terrà a Kiev a maggio (la finale è prevista per il 13 maggio).
Samoylova è considerata ‘colpevole’ di aver cantato in Crimea (penisola ucraina annessa dalla Russia) nel 2015 e di essersi recata nella penisola senza le necessarie autorizzazioni emesse da Kiev: per questo ora le è vietato entrare in Ucraina.
“I Servizi di sicurezza ucraini le hanno vietato l’ingresso nel territorio ucraino per tre anni”: a riportarlo è il network 112 che cita la portavoce dell’Sbu, i servizi di sicurezza ucraini.
Una decisione che è soprattutto politica. A spiegarlo è proprio il capo dei servizi ucraini, Alexander Tkachuk. Secondo quanto riporta la Tass, infatti, il capo dell’SBU sarebbe stato consapevole delle conseguenze che ci sarebbero state sia consentendo alla Samoilova di entrare nel Paese, sia negandole l’ingresso.
La scelta della cantante disabile Yulia Samoilova è stata considerata dal governo ucraino come una “provocazione”. È stata scelta quest’anno da Pervij Kanal per rappresentare la Russia all’Eurovision dopo essersi classificata seconda nel 2013 al programma televisivo Factor A, una sorta di X Factor russo, e dopo aver cantato, nel 2014, alla cerimonia di apertura dei Paralimpiadi Invernali di Sochi.
Anche l’anno scorso l’Eurovision era stato teatro di tensioni tra Mosca e Kiev. La vittoria della cantante ucraina Jamala, tatara di Crimea, sul cantante russo, grande favorito alla vigilia del festival, Sergej Lazarev, suscitò le proteste di Mosca.
Ricordiamo che per l’Italia parteciperà all’Eurovision Song Contest Francesco Gabbani che, dopo avere conquistato il Festival di Sanremo, tenterà l’assalto all’Europa.