I rapper sono soliti usare un linguaggio molto particolare, certamente pungente e provocatorio, caratteristico del genere musicale ma anche del messaggio di rivolta e ribellione che vogliono veicolare coi loro testi.
Lungi dal giudicare o condannare, un tribunale ha però stabilito che Fabri Fibra, in una delle sue canzoni, ci è andato troppo pesante ed è stato per questo condannato per diffamazione.
Il rapper marchigiano è stato condannato per la sua canzone ‘A me di te‘ che secondo il tribunale di Milano offende la reputazione del cantante Valerio Scanu.
Nella richiesta di rinvio a giudizio, poi accettata dal giudice, sono state elencate anche le strofe ritenute offensive nei confronti di Scanu, indicato nei versi in rima come un ragazzo che “in realtà è una donna“, senza risparmiare allusioni più o meno esplicite che non sono state gradite dall’artista sardo.
Nel testo sono numerose le allusioni, riferite al cantante sardo, ed è per questo che il pm ha ritenuto di accusare il rapper del reato di diffamazione.
Scanu tramite i suoi legali si riserva ancora di agire in sede civile contro per ottenere un pieno risarcimento dei danni che ritiene di avere subito.
Intanto il rapper, oltre a essere stato condannato a pagare una multa, ha dovuto versare a Scanu una provvisionale (cioè un anticipo di risarcimento) di circa 20mila euro.