Fake My History, ecco come fregare la cronologia internet

VEB

In risposta alle crescenti preoccupazioni degli utenti riguardanti la privacy e la sicurezza dei loro dati di navigazione online, l’azienda norvegese Opera GX ha lanciato una funzione innovativa chiamata “Fake My History.

Fake My History ecco come fregare la cronologia internet
Foto@Pixabay

Questa funzionalità permette di sostituire la cronologia di navigazione attuale dell’utente con una serie di ricerche predefinite e inoffensive, consentendo di cancellare virtualmente gli “errori digitali” del passato.

Con la nuova implementazione, gli utenti possono ora “morire in pace”, sapendo che i loro segreti digitali saranno al sicuro e non rischieranno di essere scoperti in futuro. Secondo Maciej Kocemba, il direttore del prodotto di Opera GX, l’obiettivo è consentire agli utenti di “fare tabula rasa”, eliminando le tracce di eventuali imbarazzanti ricerche passate e sostituendole con una cronologia più rispettabile e lodevole.

Opera GX, un browser orientato alla community dei giocatori e integrato con piattaforme come Discord e Twitch, attiverà la funzione “Fake My History” automaticamente dopo due settimane di inattività del browser. Durante questo periodo, gli URL esistenti verranno sostituiti da ricerche generali e positive, come “come costruire una casetta per gli uccelli” e “opportunità di volontariato locale”.

Tuttavia, gli utenti che desiderano un cambiamento immediato possono optare per l’opzione “Fai finta che io sia già morto”, che sostituisce all’istante la cronologia di navigazione con una serie di ricerche preimpostate. Importante sottolineare è che questa funzione riguarda esclusivamente la cronologia di navigazione, e non influisce sulla cronologia delle ricerche.

Un portavoce di Opera GX ha chiarito che la funzione “Fake My History” è stata ideata con l’intento di proteggere la privacy dell’utente, ma non dovrebbe essere utilizzata da individui con intenzioni malevoli. Inoltre, ha evidenziato la differenza tra la cronologia di navigazione e quella delle ricerche, spiegando che la prima è un elenco dei siti web visitati tramite il browser e memorizzati localmente sul dispositivo dell’utente.

L’iniziativa è stata accolta positivamente da molti, che vedono in essa un modo per proteggere la propria reputazione e privacy in un mondo sempre più digitale. Resta da vedere se altri browser seguiranno l’esempio di Opera GX introducendo funzionalità simili per garantire un maggiore controllo e sicurezza dei dati degli utenti.

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