Fake news, i medici ci ricordano che le bufale possono condurci persino alla morte

VEB

Generalmente con il termine fake news, ormai entrato nel linguaggio comune anche in lingua italiana, si fa riferimento  ad articoli redatti con informazioni inventate, ingannevoli o distorte, resi pubblici con il deliberato intento di disinformare o diffondere bufale attraverso i mezzi di informazione.

Se tradizionalmente a veicolare le fake news sono stati i grandi media, ovvero le televisioni e le più importanti testate giornalistiche, con l’avvento di Internet e media sociali, aumentando in generale la diffusione delle notizie, è aumentata proporzionalmente per logica conseguenza anche la diffusione di notizie false.

In Italia internet si diffonde nei primi anni Novanta, ma il fenomeno delle fake news ha raggiunto livelli allarmanti solo negli ultimi anni, quando la diffusione capillare del web, in ogni luogo del Paese e in ogni fascia di età e ceto sociale, rendono ormai la rete una “nazione virtuale” vera e propria.

La facilità dell’anonimato, la velocità di trasmissione delle informazioni, la dimensione della massa dei destinatari dei nostri messaggi, danno a ciascuno di noi un grande potere che, senza responsabilità e senza leggi ad hoc, può trasformarsi in un’arma pericolosa per la società: l’arma di diffondere false informazioni.

Le fake news, nel loro complesso, sono pericolose perché, in modo strumentale, cambiano la percezione della realtà e influenzano le opinioni delle persone, ma lo sono ancora di più quando si tratta dell’ambito medico e sanitario.

E quindi l’associazione dei medici italiani ha deciso di lanciare una campagna da molti già definita shock.

Nello specifico, dal 14 maggio in tutta la penisola italiana potremo vedere i manifesti che ci ricorderanno come curarsi da soli, o seguendo le Fake News, potrebbe portarci addirittura alla morte.

“Non mi hanno vaccinato per paura dell’autismo”, “Avevo acquistato sul web un farmaco miracoloso”, “Ho curato il cancro con il bicarbonato di sodio”. Sono alcuni degli epitaffi che, sovrastati da una croce, campeggiano su altrettante lapidi nella campagna ‘Una bufala ci seppellirà?’ lanciata dalla Fnomceo, la federazione nazionale che riunisce gli ordini dei medici, per combattere le bufale in tema di salute, soprattutto quelle che si diffondono tramite la rete.

Cosimo Nume, responsabile dell’Area Strategica della Comunicazione Fnomceo (la Federazione nazionale degli ordini dei medici), cerca di attestare il pericolo che corre chi si affida a cure non convenzionali, che spesso si rivelano frodi ai danni del malato, utili solo a riempire le tasche dei millantatori.

Addirittura quindici milioni di italiani, vittime di disturbi che giudicano di poco conto, si rivolgono al web per averne spiegazione, come si evince dalla ricerca Censis Assosalute 2017.

“Abbiamo scelto una campagna shock perché vogliamo far comprendere i pericoli spesso sottovalutati cui il cittadino va incontro nel momento in cui si affida a fonti non autorevoli per decidere della propria salute – spiega Filippo Anelli, Presidente Fnomceo -. Gli Ordini dei medici sono garanti della Salute pubblica come bene per tutta la società, ed hanno quindi il dovere di intervenire per informare e sensibilizzare i cittadini rispetto ad atteggiamenti che ne minano il benessere”.

La campagna, a cui hanno aderito 31 Ordini, prevede la pubblicazione sulla stampa locale e l’affissione dei manifesti nelle seguenti città: Ancona, Arezzo, Avellino, Bari, Benevento, Bologna, Bolzano, Cagliari, Caserta, Cosenza, Cremona, Foggia, Forlì Cesena, Genova, Lecco, Milano, Napoli, Novara, Palermo, Pavia, Ragusa, Ravenna, Roma, Rovigo, Salerno, Savona, Siena, Torino, Trieste, Venezia, Vicenza.

Next Post

Binge/purging, nuovo disordine alimentare che colpisce soprattutto gli uomini

Quando si parla di disturbi alimentari si fa riferimento a patologie caratterizzate da una alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo. Finora hanno caratterizzano soprattutto il sesso femminile e i più giovani, ma da qualche anno a questa parte anche […]
Binge purging nuovo disordine alimentare