La ricerca di intelligenza extraterrestre (SETI) da sempre si concentra sull’ascolto dei segnali radio, considerati la possibile “firma” di civiltà tecnologicamente evolute. Un nuovo e affascinante approccio prende in considerazione le galassie che brillano intensamente nelle onde radio. L’ipotesi è semplice: se esseri avanzati trasmettono o manipolano l’energia su vasta scala, potrebbero aumentare la luminosità radio complessiva della loro galassia ospite, offrendo un nuovo e vasto obiettivo per i radiotelescopi terrestri.

L’Ipotesi dei Segnali Radio Collettivi
L’astronomo teorico Brian Luckey del National Radio Astronomy Observatory ha esplorato questa affascinante idea, suggerendo che le galassie molto luminose nelle onde radio potrebbero essere abitate da civiltà tecnologicamente avanzate. Il punto di partenza è che i segnali artificiali, emanati da innumerevoli fonti in una galassia, potrebbero cumulativamente aumentare in modo significativo la luminosità radio totale dell’intera struttura. Distinguere il “rumore” cosmico naturale da segnali artificiali diffusi è una sfida enorme, ma il concetto è che la firma collettiva di più civiltà che trasmettono, anche a bassa potenza, potrebbe diventare rilevabile su lunghe distanze.
Luckey ha applicato modelli che tengono conto della diffusione delle civiltà, dell’evoluzione della trasmissione del segnale e della distribuzione della luminosità galattica. I suoi risultati indicano che la probabilità di trovare una galassia popolata da civiltà di Tipo III nella scala Kardashev (quelle che sfruttano l’energia dell’intera galassia) è estremamente bassa. Le simulazioni suggeriscono che meno di una galassia su un milione di grandi dimensioni potrebbe ospitare trasmettitori abbastanza potenti e numerosi da distinguersi nettamente dal fondo cosmico.
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Oltre il Radio: Estendere la Ricerca delle Tecnofirme
L’importanza del lavoro di Luckey e di altri scienziati che si occupano di SETI risiede nell’ampliare l’orizzonte di ricerca. Non si tratta più solo di puntare su singole stelle, ma di considerare intere galassie come potenziali “fari” cosmici.
Il ricercatore sottolinea come la chiave del successo futuro stia nell’utilizzo di metodi di ricerca che si ispirino alla caccia alle anomalie infrarosse, come quelle che si ipotizzano siano causate dalle gigantesche mega-strutture aliene, le cosiddette Sfere di Dyson, che irradiano calore residuo. Tali strutture verrebbero rilevate nella banda dell’infrarosso. Allo stesso modo, l’identificazione di emissioni radio artificiali richiede l’esplorazione di diverse gamme di frequenza, andando oltre la tradizionale banda radio. A tal proposito, recenti indagini SETI, come quelle condotte con strumenti come il Murchison Widefield Array (MWA), hanno iniziato a scandagliare galassie a frequenze radio più basse, espandendo ulteriormente il raggio di ascolto.
La possibilità che le galassie più potenti nelle emissioni radio contengano tracce di civiltà avanzate apre un capitolo entusiasmante nella ricerca della vita oltre la Terra. Anche se i risultati attuali indicano una bassa probabilità, casi isolati di civiltà estremamente progredite restano possibili. La scienza ci insegna che l’universo è vasto e pieno di fenomeni inattesi. Dobbiamo continuare a esplorare ogni frequenza e ogni anomalia.
Per approfondire l’argomento:
- Puoi consultare gli ultimi studi del SETI Institute sulle tecnofirme.
- Per una panoramica sul concetto di Sfere di Dyson e la scala Kardashev, cerca su siti di astronomia autorevoli come la NASA o l’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
FAQ – Domande Frequenti
Cosa sono le tecnofirme e come si collegano alle galassie radio?
Le tecnofirme sono i segni o i segnali di tecnologie prodotte da civiltà extraterrestri, come i segnali radio a banda stretta o le mega-strutture che manipolano l’energia stellare. L’ipotesi delle galassie radio suggerisce che la somma dei segnali di molte civiltà in una galassia potrebbe aumentare la sua luminosità radio complessiva, fungendo da macro-tecnofirma.
Cos’è la scala Kardashev e perché si menziona il Tipo III?
La scala Kardashev classifica le civiltà in base alla quantità di energia che sono in grado di utilizzare: Tipo I (energia planetaria), Tipo II (energia stellare) e Tipo III (energia galattica). Il riferimento al Tipo III indica civiltà talmente avanzate da sfruttare l’energia dell’intera galassia, e i loro segnali cumulativi potrebbero essere abbastanza potenti da alterare la luminosità radio galattica.
Perché è così difficile distinguere i segnali artificiali da quelli naturali?
Nello spazio, esistono innumerevoli sorgenti naturali di onde radio, come pulsar, quasar e nubi di gas. Questi segnali naturali creano un “rumore” di fondo molto forte. I segnali artificiali, per essere rilevati, devono avere caratteristiche specifiche (come la banda stretta) e una potenza sufficiente per distinguersi nettamente da questo vasto e caotico sfondo cosmico.
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