Giornata mondiale igiene delle mani, possibile salvare fino a 4 mln di persone

VEB

Purtroppo è una delle giornate mondiali meno conosciute e pubblicizzate, ma non certamente meno importanti: in queste ore si celebra  la Giornata Mondiale dell’Igiene delle Mani, organizzata dall’Organizzazione Mondiale della sanità che chiede a tutte le organizzazioni sanitarie di favorire l’adesione degli operatori sanitari, dei pazienti e dei parenti a questa semplice pratica, riconosciuta come la più efficace nel prevenire le infezioni correlate all’assistenza.

Del resto, oggi nel mondo 1,6 milioni di persone muoiono per malattie dovute all’uso di acqua sporca, mentre 1 persona su 3 non ha accesso a servizi-igienico sanitari ed è quindi esposta al rischio di malattie come il colera, il tifo o la dissenteria. Un gesto semplice come la pulizia delle mani, nei soli paesi in via di sviluppo, potrebbe prevenire ogni anno la morte di 1 milione di bambini (sotto i 5 anni) sui 4 milioni che perdono la vita a causa di malattie diarroiche e polmonite.

In Yemen, Siria, Sud Sudan, Burundi centinaia di migliaia di famiglie, devono sopravvivere ogni giorno bevendo o lavandosi con acqua sporca, senza aver accesso a servizi igienici sicuri, perché costretti a sopravvivere in alloggi di fortuna o a migrare. Una situazione particolarmente grave, avverte l’Oxfam, organizzazione no profit da anni in prima linea in queste zone, si registra in Siria. Qui, colera, epatite, tifo, dissenteria, scabbia, Lehismaniosi sono solo alcune delle malattie a cui ad oggi è esposta la popolazione dentro e fuori il paese. Un’emergenza dove, secondo l’Organizzazione Mondiale della sanità, è altissimo il rischio di diffusione di epidemie. In questo momento oltre 13 milioni di siriani hanno un disperato bisogno di aiuti umanitari e circa 5 milioni di bambini sono colpiti dall’emergenza.

Oxfam sta intervenendo non solo per riparare le infrastrutture idriche nelle aree più colpite come Aleppo, ma anche per formare migliaia di ragazzi sulle norme igieniche corrette: in 50 scuole nelle aree più povere vicino a Damasco, solo nelle ultime settimane ha spiegato a circa 30 mila bambini esattamente qual è il modo giusto per lavarsi le mani e salvarsi la vita.

In Yemen invece dopo tre anni di guerra, in questo momento oltre 16 milioni di persone su 29 devono sopravvivere con acqua sporca e non hanno accesso ai servizi sanitari di base. Ecco perché la promozione di norme igieniche tra la popolazione, a partire dal lavaggio delle mani, è oggi assolutamente prioritaria.

La data di celebrazione della giornata – il quinto giorno del quinto mese dell’anno – è stata scelta per ricordare i 5 momenti fondamentali per l’igiene delle mani nelle attività sanitarie e assistenziali.

Quest’anno la campagna lanciata dall’Oms è focalizzata sul ruolo dell’igiene delle mani nella prevenzione della sepsi, che in tutto il mondo colpisce più di 30 milioni di pazienti ogni anno.

Troppo spesso il lavaggio delle mani viene fatto frettolosamente, dimenticando quanto le mani siano veicoli di microrganismi non patogeni, sì, ma anche di virus e batteri che circolano nell’ambiente e con i quali entriamo in contatto nei modi più disparati.

Secondo l’Oms, il 10% della popolazione mondiale contrae un’infezione durante il processo di cura, e più del 50% delle infezioni chirurgiche possono essere antibiotico-resistenti. Ma è dimostrato che un’efficace prevenzione è in grado, appunto, di ridurle di circa il 30%.

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