Girotondo, una filastrocca per prepararsi alla morte

VEB

Da bambini, quando ancora facevamo fatica a mantenere l’equilibrio o a camminare perfettamente, uno dei primi giochi che ci hanno insegnato è quello del nascondino: insieme agli altri bambini, tutti per mano, girando in tondo e cantando l’arcinota filastrocca.

Un ricordo, quindi, dolce, legato ai momenti più belli della propria infanzia, eppure a quanto pare la filastrocca ha origini tanto lontane quanto infelici.

Tradizione vuole che il ritornello abbia avuto origine ai tempi della grande peste di Londra del 1665, l’epidemia che condannò alla morte più di un quinto della popolazione.

La canzoncina parla infatti di rose da odorare e di cadere tutti per terra: “Ring-a-ring o’ roses, A pocket full of posies, A-tishoo! A-tishoo! We all fall down“.

A quanto pare, a Londra i cadaveri putrescenti dei morti di peste invadevano le strade, quindi le persone per girare portavano con sé dei sacchettini con dentro petali di rose o altri fiori, sacchettini che si portavano al naso per non sentire il tanfo dei cadaveri in putrefazione.

La parte finale, invece, quella che recita ‘cadiamo tutti insieme per terra’, sembra sia una specie di modo per far accettare la morte ai bambini, per esorcizzarla.

 

 

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