Il Comandante della US Space Force lancia un allarme chiaro: il conflitto tra le potenze mondiali si sta già combattendo nello spazio. Scopri come l’ultima nata delle forze armate americane monitora e agisce in questa nuova dimensione bellica.
Quella che un tempo era fantascienza, oggi è una realtà sempre più concreta. Lo spazio, oltre a essere un luogo di scoperta scientifica, è diventato il teatro di una nuova corsa agli armamenti e di un confronto strategico tra le superpotenze globali. La United States Space Force, il più giovane corpo delle forze armate statunitensi, rivela che la guerra silenziosa è già iniziata tra le stelle, con implicazioni dirette per la sicurezza sulla Terra.

Guardiani dello Spazio: Tra Monitor e Minacce Globali
I membri della Space Force, chiamati “Guardiani”, hanno il compito primario di proteggere il territorio, i cittadini e le basi militari degli Stati Uniti. Da un centro ultra-segreto vicino a Denver, in Colorado, i soldati monitorano senza sosta i lanci di missili globali. Matthew Goddard della BBC, a cui è stato concesso un raro accesso, ha testimoniato l’attenzione costante sui giganteschi monitor. “L’atmosfera era piuttosto tesa qui”, ha ricordato il tenente colonnello Ann Hughes, descrivendo il momento in cui l’Iran ha sferrato un massiccio attacco missilistico contro Israele e la base americana in Qatar. Grazie ai satelliti in orbita, la base di al-Udeid fu avvisata del pericolo imminente, ricevendo i parametri esatti dei missili iraniani, il che permise di “proteggere la base e tutto il suo personale”.
Un’altra base cruciale è il Buckley Space Force Center, anch’esso in Colorado, che ospita enormi radome sferici. Queste cupole bianche nascondono localizzatori spaziali così sensibili da poter rilevare onde radio da una supernova a 11.000 anni luce di distanza. Secondo il tenente generale David Miller, comandante della Space Force, è qui che si sta sviluppando un sistema di difesa simile all’Iron Dome israeliano, sebbene il finanziamento di 175 miliardi di dollari stanziato dall’ex presidente Donald Trump sia ritenuto insufficiente dagli esperti per l’ambizioso progetto del “Golden Dome”.
La Guerra Sconosciuta: FOBS e Trattati Violati
Il tenente generale Miller ha avvertito che il futuro richiederà capacità spaziali non solo per intercettare missili balistici, ma anche per contrastare i sistemi FOBS (Fractional Orbital Bombardment System). Questi sistemi, a differenza dei missili tradizionali, volano a bassa quota (circa 150 chilometri) in orbita terrestre, potendo colpire da direzioni inaspettate – persino dal Polo Sud, eludendo i radar statunitensi tradizionalmente puntati verso il Polo Nord. “Questa minaccia può essere affrontata solo con contromisure spaziali”, ha affermato Miller.
Il generale ha anche denunciato che le armi FOBS sviluppate da Russia e Cina violano il Trattato Internazionale sullo Spazio Extra-atmosferico, che proibisce il dispiegamento di armi nucleari nello spazio. Tuttavia, ha sottolineato l’importanza della preparazione: “un trattato è valido solo quanto la sua attuazione”.
La US Space Force non si limita all’osservazione; partecipa attivamente a operazioni militari. Recentemente, ha giocato un ruolo chiave nell’Operazione Midnight Hammer, la campagna per smantellare il programma nucleare iraniano. Le loro unità di guerra elettronica hanno neutralizzato le interferenze iraniane ai sistemi GPS, alle comunicazioni e alle bombe guidate, creando un “corridoio” invisibile per i bombardieri B-2.
“C’è già la guerra nello spazio”, ha dichiarato il Colonnello Phoenix Hauser, aggiungendo che le potenze avversarie hanno già tentato di distruggere o deviare satelliti altrui con laser, microonde, reti e bracci intercettori, in scontri che ricordano “battaglie a turni tra caccia”. La Cina, in particolare, è vista come la minaccia maggiore, con una flotta satellitare in rapida espansione che potrebbe raggiungere i 60.000 corpi artificiali entro la fine del decennio, più della metà dei quali a uso militare.
La perdita del controllo dello spazio avrebbe conseguenze catastrofiche per gli Stati Uniti, il cui intero esercito “dipende dalla superiorità spaziale”, come ha concluso il tenente generale Miller: “E se l’esercito americano vuole davvero qualcosa, che Dio abbia pietà di coloro che cercano di impedirlo”.
Per approfondire l’argomento:
- Sito Ufficiale della US Space Force
- Analisi sulla Sicurezza Spaziale dal CSIS (Center for Strategic and International Studies)
- Il Trattato sullo Spazio Extra-atmosferico (Outer Space Treaty) (United Nations Office for Outer Space Affairs)
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