Hai la pupilla più grande? Ecco cosa significa

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Comunemente note per regolare la quantità di luce che entra nell’occhio, rappresentano in realtà molto più che semplici diaframmi biologici.

Le nostre pupille sono infatti indicatori sottili dei nostri stati emotivi, dilatandosi con la fatica o restringendosi forse in momenti di menzogna. E non finisce qui: recenti scoperte scientifiche suggeriscono che le dimensioni delle pupille potrebbero persino riflettere l’acutezza mentale di un individuo.

Hai la pupilla piu grande Ecco cosa significa
Foto@Pixabay

La teoria proposta dai ricercatori è affascinante: una pupilla di ampiezza maggiore potrebbe segnalare un cervello più affilato. Questa idea non emerge dal nulla ma trova fondamento in studi scientifici che hanno indagato il legame tra il diametro pupillare e la prestazione cognitiva. I risultati di tali studi sono però variabili, con alcune ricerche che confermano la correlazione e altre che la negano, creando un quadro alquanto confuso.

Tuttavia, l’introduzione di nuove variabili ha potuto illuminare la questione. Due psicologi del Georgia Institute of Technology hanno ipotizzato che le incongruenze nei risultati precedenti potrebbero essere attribuite a variabili non controllate come l’illuminazione ambientale. Per testare questa ipotesi hanno organizzato un esperimento in condizioni di luce controllata e omogenea, reclutando oltre 500 partecipanti dai 18 ai 35 anni.

In un ambiente opportunamente tenue, hanno valutato le pupille di ciascun soggetto con strumentazioni precise, tenendo conto che le fluttuazioni naturali nella dimensione pupillare sono influenzate dalla luce ambientale. Durante la ricerca, i partecipanti sono stati sottoposti a vari test cognitivi volti a misurare intelligenza fluida, memoria operativa e controllo dell’attenzione.

I risultati hanno parlato chiaro: i soggetti con pupille naturalmente più grandi tendevano a eccellere nei compiti assegnati, indicando un possibile vantaggio cognitivo.

Come può la dimensione della pupilla essere legata alla funzionalità del nostro cervello?

Nonostante non sia stata ancora identificata una relazione di causa-effetto diretta, i ricercatori propongono un’ipotesi intrigante. Ritengono che il locus coeruleus, un’area minuta nel tronco cerebrale con connessioni neurali estese, possa essere il tassello mancante in questo puzzle. Questa regione non solo influenza la dimensione pupillare, ma è essenziale nell’organizzare l’attività cerebrale in vista di compiti complessi.

La supposizione è che un locus coeruleus efficiente potrebbe significare pupille più ampie e una prestazione cognitiva superiore, con l’individuo che si trova in uno stato di “prontezza all’azione” anche a riposo. Ciò potrebbe tradursi in una maggiore capacità di passare da uno stato cognitivo all’altro, una caratteristica che s’incastra nella teoria della rete neurale associata al locus coeruleus.

In sintesi, le semplici pupille possono essere uno specchio delle nostre facoltà mentali, un pensiero affascinante da considerare la prossima volta che ci si osserva allo specchio, contemplando quei minuscoli orbicoli neri che potrebbero celare il segreto della nostra agilità mentale.

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