HIV, la scoperta all’uscita della discoteca

VEB

Alla fine degli anni 80 il mondo cominciò a prendere coscienza del virus dell’HIV, le prime informazioni circolavano e si basavano ovviamente non solo su una spiegazione tecnico-scientifica ma principalmente sulla prevenzione, così come per la sieropositività che balzò all’ordine delle cronache con la dichiarazione shock del grande cestista americano Magic Johnson, a distanza di anni però non tutti sono ancora informati:

Sembra assurdo, nel terzo millennio, eppure c’è ancora chi ignora i rischi del sesso non protetto, e delle malattie che in questo modo si possono contrarre, anche quelle più gravi come l’HIV.

Ed è così che, quasi per gioco, si viene a scoprire di essere sieropositivi, all’uscita della discoteca: una situazione paradossale, ma che ci fa capire di quanto giovani e giovanissimi abbiano bisogno di essere educati sulla materia.

A Viareggio, sessanta giovani, all’uscita di un locale, si sono sottoposti a test gratuiti della saliva promossi dai volontari della Anlaids Versilia, presenti per una campagna di sensibilizzazione sull’Hiv. E tra le 60 persone che si sono offerte di eseguire lo screening, in tre – due ragazze e un ragazzo – sono risultati positivi al virus.

I tre giovani, eterosessuali che hanno contratto il virus tramite rapporti sessuali non protetti, sono seguiti da una psicologa e dalla infettivologa Antonella Vincenti del reparto malattie infettive dell’ospedale di Massa.

Se il virus è preso in tempo, i malati possono fare una vita normale, in tutto e per tutto, anche avere figli, assicurano gli esperti. Fondamentale però è che la diagnosi avvenga repentinamente, per questo il test è importante.

Non è la prima volta che in Toscana avviene una cosa simile: l’episodio precedente quattro anni fa in provincia di Lucca, davanti al Boca Chica di Torre del Lago, quando una persona scoprì con le analisi promosse dall’associazione di essere sieropositiva.

“Purtroppo i tre ragazzi non sono gli unici a essere sieropositivi senza saperlo, dato che pochi si sottopongono ai test. Per questo associazioni come l’Anlaids promuovono Campagne di sensibilizzazione all’avere rapporti sicuri e protetti, e anche per sottoporsi ai test. Molte persone infatti scoprono troppo tardi di essere sieropositive e quando insorgono i sintomi più evidenti. In questa fare però poi riesce più difficile ottenere delle cure efficaci, per questo, alla fine, scoprire in tempo anche se con sgomento di essere sieropositivi può essere una fortuna”, spiegano ancora gli esperti.

Al livello sociale, dell’Hiv non si parla più e sul piano statale, come sottolineano da Anlaids, non c’è una campagna di prevenzione. Invece la malattia resta.

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