HIV, si compra in farmacia l’autotest sperimentato da 22mila italiani

VEB

L’autotest per l’HIV sperimentato da 22mila Italiani ora si compra in farmacia.

Ricordate lo spauracchio del virus HIV? Quasi trenta anni fa veniva considerato come la maledizione di fine secolo, ci riferiamo al novecento, ovviamente.

Una letteratura infinita sull’Aids e sulle sue conseguenze. Ma anche sulle sue origini, quelle di natura sanitaria e quelle di natura morale.

Fioccavano le prese di posizione contrarie a costumi sessuali troppo libertini; soprattutto all’interno del mondo religioso c’era stata una vera e propria levata di scudi, per cui la cosa più sicura era mantenere dei costumi sessuali sobri, all’interno del rapporto matrimoniale, e tutto sarebbe andato nel verso giusto.

E la lotta era soprattutto contro l’omosessualità, dal momento che sembrava che fra i veicoli di maggiore trasmissione del virus HIV ci fossero i rapporti omosessuali.

Probabilmente era ed è vero, ma è anche vero che, tutto sommato, c’era stata una amplificazione a dismisura della problematica, tanto che a un certo punto si ipotizzava pure che il contagio si potesse trasmettere non solo col sangue o per via sessuale, quindi tramite secrezioni, ma anche col solo contatto.

Insomma, la cattiva informazione per anni ha alimentato timori e pregiudizi.

Bene. Ora, passata la grande paura, si comincia a ragionare in termini più scientifici e ragionati di prevenzione, anche in termini di autotest per la diagnosi del virus.

Il test stesso è stato commercializzato alla fine dell’anno scorso, ed è acquistabile in farmacia senza alcun bisogno di ricetta medica.

Bel passo in avanti anche questo. Si tratta quindi di uno strumento di diagnosi fai da te.

Dice Loredana Ferenaz di SWG: “Negli anni 90 oltre il 20% delle persone, nell’indicare le maggiori preoccupazioni, mettevano ai primi posti la droga, la mafia e l’Aids. Nel corso degli anni la situazione è cambiata. Sono subentrate e diventate prioritarie la disoccupazione, la crisi economica, le prospettive per i giovani e il terrorismo. Di Aids ormai non si parla più da qualche tempo e nessuno lo mette oggi nella lista delle proprie apprensioni”.

Dal canto suo Marco Cossolo, Presidente di Federfarma, osserva: “Cronicizzato grazie alle nuove cure, l’Aids non è più alla ribalta dei media e, forse anche per questo calo di attenzione, continua a diffondersi, colpendo giovani e fasce di popolazione diverse da quelle colpite negli anni 80, cioè soprattutto omosessuali e tossicodipendenti”.

“Far conoscere l’esistenza dell’autotest diventa così anche l’occasione per richiamare l’attenzione dell’intera popolazione sull’opportunità di usare le necessarie cautele per evitare il contagio da HIV e dalle altre malattie sessualmente trasmissibili”.

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