Attualmente, l’esercito statunitense sta conducendo test su dispositivi portatili innovativi per il monitoraggio degli UFO.
Questi dispositivi sono equipaggiati con un insieme di sensori incorporati in un guscio protettivo e sono sotto prova in una zona di test in Texas. Il progetto, denominato Gremlin e sotto la direzione di Timothy Phillips del Pentagono, mira a migliorare la comprensione degli incontri ravvicinati.
Phillips ha sottolineato l’importanza di identificare gli oggetti non identificati che appaiono vicino allo spazio aereo, alle zone marittime, o nelle adiacenze delle navi spaziali, motivando lo sviluppo di tali tecnologie sensoriali in risposta agli avvistamenti segnalati.
Parallelamente, gli studi sugli UFO hanno portato a equivoci interessanti: ad esempio, un fenomeno acustico ritenuto provenire da una meteora che impattava sulla Terra vicino alla Papua Nuova Guinea nel 2014, è stato in seguito attribuito al rumore di un camion in movimento. Benjamin Fernando, sismologo planetario presso la Johns Hopkins University negli USA, ha osservato che il segnale acustico mutava direzione in modo coerente con il percorso di una strada adiacente al sismometro, dimostrando caratteristiche tipiche dei veicoli piuttosto che di meteoriti.
L’ipotesi iniziale suggeriva che la meteora fosse penetrata nell’atmosfera sopra l’oceano Pacifico occidentale, basandosi sui dati sismici da una stazione sull’isola di Manus in Papua Nuova Guinea.
Tuttavia, il materiale raccolto da una spedizione oceanografica nel 2023, precedentemente considerato di origine extraterrestre, è stato identificato come proveniente da meteoriti più piccole di eventi precedenti. Fernando ha evidenziato discrepanze tra la posizione della palla di fuoco registrata e l’area di recupero dei frammenti, concludendo che le scoperte marine non erano connesse al fenomeno osservato, indipendentemente dalla loro natura terrestre o extraterrestre.
