Scrittrice, poetessa, saggista, drammaturga e sceneggiatrice italiana che fa parte della “generazione degli anni trenta”: questo è tanto altro rappresenta Dacia Maraini, nata a Fiesole il 13 novembre del 1936, e che quindi ha appena spento le sue prime ottanta candeline.
Figlia dello scrittore ed etnologo toscano Fosco Maraini e della principessa siciliana e pittrice Topazia Alliata, dal ’39 al ’46 trascorre la sua infanzia, con la sua famiglia, in Giappone e lì, fra il ’43 e il ‘45 affronta la prigionia in un campo di concentramento giapponese, dove finisce con i suoi genitori in quanto si rifiutarono di aderire alla Repubblica di Salò.
Esperienza questa che la segna profondamente e che la guiderà nella scelta di molti dei temi affrontati nella sua lunga avventura da scrittrice.
Rientrati in Italia, i Maraini si trasferiscono in Sicilia, presso i nonni materni, nella villa Valguarnera di quella Bagheria che poi raccontò in uno dei suoi libri di maggior successo. Nel 1962 pubblica il suo primo romanzo, “La vacanza”, cui seguono “L’età del malessere” (1963, ottiene il Premio Internazionale degli Editori “Formentor”) e “A memoria” (1967).
Si sposa con Lucio Pozzi, poi l’incontro con Moravia, con cui ha vissuto fino al 1978.
In occasione degli 80 anni della scrittrice nata a Fiesole il sindaco Dario Nardella ha annunciato la consegna di un’onorificenza. Lo ha scritto in un tweet: “Buon compleanno Dacia Maraini. Firenze ti abbraccia e ti aspetta per premiarti con il fiorino d’oro!”.