Per essere una serie televisiva, 30 anni non sono affatto pochi, ma loro non dimostrano affatto la loro “età”, restando costantemente al passo coi tempi e soprattutto riuscendo persino a precorrerli: dopotutto sono riusciti persino a pronosticare l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti.
Oggi, 19 aprile, sono infatti trent’anni dalla primissima apparizione televisiva della più amata, longeva e chiacchierata sitcom animata di tutti i tempi: i Simpson, in lingua originale The Simpsons.
Inizialmente l’ideatore Matt Groening pensava di adattare per la tv la sua striscia a fumetti Life in Hell. Poi tornò sui suoi passi, e gli balenò in mente la storia quotidiana di una famiglia disfunzionale speculare al nostro tempo.
I Simpson sono la più riuscita parodia della società e way of life statunitense, specchio deformante della sua classe media, qui magistralmente incarnato da Homer e Marge e dai loro tre figli Bart, Lisa e Maggie.
Un successo clamoroso, che ha superato le seicento puntate, ha vinto la bellezza di 32 Emmy, ottenuto una stella nella Hollywood Walk of Fame ed è assurto di diritto nell’olimpo della pop-culture, al pari di Ritorno al Futuro o di Guerre Stellari.
Nel 1999 la rivista Time aveva acclamato i Simpson come “miglior serie televisiva del secolo”. Lo stesso magazine, l’anno precedente, aveva definito Bart Simpson la 46/a persona più influente del XX secolo.
In Italia è arrivata nel 1991, prima su Canale 5, poi su Italia 1, dove continua a tenere incollati milioni di telespettatori subito dopo pranzo.