Il mistero della sindrome della mano aliena

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I fenomeni medici inspiegabili hanno sempre suscitato grande interesse tra gli studiosi e i ricercatori del settore.

Uno di questi fenomeni è rappresentato dalla cosiddetta sindrome della mano aliena, nota anche come sindrome della mano anarchica. Questa rara patologia neurologica si manifesta con movimenti involontari e incontrollati degli arti, i quali non corrispondono alle intenzioni del soggetto affetto.

Il mistero della sindrome della mano aliena
Foto@Pixabay

Tale sindrome (AHS) è generalmente legata a danni al corpo calloso, ovvero al complesso di fibre che connettono le due metà del cervello. In seguito a lesioni in queste aree, uno dei due emisferi cerebrali può perdere la capacità di regolare i movimenti della mano, che inizia così ad agire in modo indipendente.

Il processo esatto attraverso cui si sviluppa questa condizione rimane tuttavia avvolto nel mistero. È noto che i soggetti con AHS presentano solitamente danni cerebrali che interrompono la connessione tra la corteccia parietale e altre regioni corticali.

I casi riportati di AHS sono pochi e la prevalenza è stimata attorno allo 0,006% tra coloro che hanno subito ictus con danneggiamenti al corpo calloso. La sindrome può insorgere anche a seguito di tumori cerebrali, operazioni chirurgiche, infezioni e patologie neurodegenerative quali l’Alzheimer o la malattia di Creutzfeldt-Jakob.

Per chi è affetto da AHS, il movimento incontrollato della mano non è semplicemente casuale o spastico, ma sembra piuttosto che la mano sia dotata di volontà propria. Può eseguire gesti che appaiono intenzionali, come accarezzarsi il viso, senza che il paziente ne abbia il controllo.

Un articolo clinico del 1972 di Brion e Jedainak descrive il caso di un uomo di 67 anni che, in seguito a un ictus e al conseguente danno al corpo calloso, ha sperimentato comportamenti insoliti del braccio sinistro, che si muoveva autonomamente e interferiva con le normali attività quotidiane. Nonostante i suoi tentativi di controllarlo, il braccio sembrava avere vita propria.

In una relazione del 2014 si narra invece di una donna di 77 anni la cui mano ha iniziato a muoversi in modo autonomo, accarezzandosi il viso e i capelli senza che potesse far nulla per fermarla. Questa situazione si è protratta per circa 30 minuti prima che la funzionalità della mano tornasse normale. Anche in questo caso, un ictus fu identificato come la causa del disturbo.

Le terapie disponibili per l’AHS sono molto limitate e variano da risoluzioni spontanee a percorsi riabilitativi e terapie cognitive comportamentali di lungo termine. È difficile per chiunque immaginare cosa significhi avere un arto che agisce in modo indipendente, sfuggendo a qualsiasi tentativo di controllo, una situazione che può essere particolarmente angosciante per gli anziani.

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