La misteriosa sparizione dei 150 coloni dell’isola di Roanoke, avvenuta tra il 1587 e il 1590, ha rappresentato per secoli un enigma per gli storici americani. Questo gruppo di individui si è volatilizzato senza lasciare tracce evidenti, sfidando le ipotesi degli esperti per lungo tempo.
Recentemente, il lavoro della First Colony Foundation ha gettato luce su questo mistero vecchio di oltre 400 anni, individuando finalmente prove della presenza dei coloni sull’isola. Questi si erano stabiliti lungo la costa dello Stretto di Albemarle. Mentre alcuni di loro potrebbero aver scelto di rimanere nell’area, altri si spostarono verso l’isola di Hatteras.
Ulteriori scoperte suggeriscono che i coloni non si divisero semplicemente in due gruppi, ma in diversi sottogruppi che riuscirono ad adattarsi e a integrarsi con successo nell’ambiente locale, entrando anche in contatto con le popolazioni indigene.
Nel frattempo, il governatore dell’isola aveva intrapreso un viaggio verso l’Inghilterra allo scopo di ottenere risorse e nuovi insediati. Tuttavia, la sua nave fu intercettata dagli spagnoli, ritardandone il ritorno di tre anni. Al suo ritorno, trovò l’isola abbandonata e le abitazioni vuote.
Si ipotizza che, di fronte alla fame, i coloni abbiano tentato di trovare rifugio nel continente, sebbene il loro destino finale rimanga incerto. La teoria di un attacco da parte delle popolazioni indigene è stata invece esclusa.