Il nuovo anno? Incredibile risposta degli italiani

VEB

Ogni nuovo inizio dovrebbe essere sinonimo di progetti, programmi, sogni da realizzare con tutte le proprie forze.

Ed anche ogni nuovo anno dovrebbe essere quindi all’insegna della “propositività”, lasciandosi alle spalle il buono ma soprattutto il peggio dell’anno passato, leccandosi le ferite ma imparando dai propri errori per migliorarsi.

Ma il condizionale è d’obbligo, anche perché una recente ricerca ha svelato che, al contrario, l’inizio d’anno è sinonimo di ansia e paure piuttosto che di sogni e progetti.

Secondo quanto emerge da un sondaggio dell’Associazione Europea per il Disturbo da Attacchi di Panico (Eurodap), cui hanno risposto 834 persone di età compresa tra 18 e 67 anni, più del 42% degli italiani sostiene di non essere riuscito a recuperare le energie per affrontare il 2019; il 33% ha timore che la crisi economica aumenti e il 34% che possa condizionare anche la vita di coppia; il 42% mostra un crescente atteggiamento di preoccupazione e sfiducia nei confronti del futuro, il 68% teme infine di perdere il lavoro.

I presupposti per passare un anno soddisfacente e ricco di gratificazioni non si autogenerano – ammonisce Paola Vinciguerra, psicoterapeuta e presidente EURODAP – ma siamo noi gli artefici delle nostre vite. La forza interiore, la spinta ad agire, ad essere centrati sui nostri obiettivi deve partire da noi. Perché no, magari proprio da quei progetti non andati a buon fine o procrastinati per svariati motivi o semplicemente per paura”.

Trovare motivazioni forti e valide è necessario e funzionale alla nostra riuscita come persone nel mondo“.

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