Il sorriso della Gioconda, significato e mistero

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La Gioconda, nota anche come Monna Lisa o Joconde, è un dipinto a olio su tavola di pioppo realizzato da Leonardo da Vinci tra il 1503 e il 1506 circa. Si tratta di uno dei ritratti più celebri e enigmatici della storia dell’arte, conservato nel Museo del Louvre di Parigi. La sua fama è dovuta soprattutto al sorriso della donna ritratta, che ha suscitato nel tempo numerose interpretazioni e ipotesi.

Il sorriso della Gioconda significato e mistero
Il sorriso della Gioconda significato e mistero (Foto@depositphotos.com)

Chi è la donna ritratta?

L’identità della donna ritratta non è certa, ma la tradizione più accreditata la identifica con Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo, un ricco mercante fiorentino. Da qui deriverebbe il nome alternativo di Monna Lisa (abbreviazione di Madonna Lisa) o La Gioconda (che significa “la gaia” o “la sorridente”). Altre ipotesi hanno suggerito che si tratti di un autoritratto femminile di Leonardo stesso, o di una rappresentazione simbolica dell’ideale femminile rinascimentale.

Come ha dipinto Leonardo il sorriso?

Leonardo ha usato una tecnica pittorica chiamata sfumato, che consiste nel creare sfumature morbide e graduali tra i colori senza usare linee nette. Questa tecnica gli ha permesso di rendere il sorriso della Gioconda ambiguo e sfuggente, in quanto cambia a seconda dell’angolazione e della distanza con cui si guarda il dipinto. Inoltre, Leonardo ha sfruttato le conoscenze anatomiche e fisiologiche dell’epoca per rappresentare i muscoli facciali coinvolti nel sorriso.

Cosa significa il sorriso?

Il significato del sorriso della Gioconda è stato oggetto di molte speculazioni e teorie. Alcuni hanno visto nel sorriso una malinconia o una tristezza nascosta dalla cortesia sociale. Altri hanno interpretato il sorriso come un’espressione di ironia o di complicità con l’osservatore. Altri ancora hanno attribuito al sorriso un valore simbolico o allegorico, legato alla filosofia neoplatonica o alla religione cristiana.

Curiosità sulla Gioconda

  • Il dipinto è stato rubato dal Louvre nel 1911 da un operaio italiano che voleva restituirlo all’Italia. Fu ritrovato due anni dopo in un albergo di Firenze.
  • Il dipinto è stato danneggiato più volte da attacchi vandalici: nel 1956 fu colpito da una pietra che danneggiò la vernice vicino al gomito sinistro; nel 1974 fu scheggiato da una scheggia dopo che qualcuno lanciò un oggetto contro la teca protettiva; nel 2009 fu graffiato da una tazza lanciata da una visitatrice arrabbiata.
  • Il dipinto è stato esposto in diversi paesi del mondo: negli Stati Uniti nel 1963 e nel 1974; in Giappone nel 1974; in Italia nel 1913 (dopo il recupero dal furto), nel 1962 (per celebrare i centenari dell’unità d’Italia e della morte di Leonardo) e nel 1980 (per commemorare l’incontro tra Papa Giovanni Paolo II e l’Ayatollah Khomeini).
  • Il dipinto è stato oggetto di numerose parodie e reinterpretazioni artistiche, tra cui la celebre L.H.O.O.Q. di Marcel Duchamp, che aggiungeva un paio di baffi e una barba alla donna ritratta.
  • Il dipinto è stato anche fonte di ispirazione per molti scrittori e artisti, tra cui Dan Brown, che ne ha fatto il fulcro del suo romanzo Il codice da Vinci.
  • Il dipinto è stato studiato con tecniche scientifiche avanzate, come la spettroscopia infrarossa e la riflettografia multispettrale, che hanno rivelato dettagli nascosti sotto la vernice, come le sopracciglia e le ciglia della donna ritratta.
  • Il dipinto è stato valutato nel 1962 a 100 milioni di dollari (circa 850 milioni di euro al cambio attuale), rendendolo il più costoso al mondo. Tuttavia, il Louvre ha dichiarato che il dipinto è inalienabile e non può essere venduto o prestato.

Un dipinto ricco di mistero

La Gioconda è un’opera d’arte unica e irripetibile, che continua a suscitare interesse e ammirazione in tutto il mondo. Il sorriso della donna ritratta rimane uno dei maggiori misteri dell’arte, capace di affascinare e interrogare chi lo osserva. Leonardo da Vinci ha saputo creare un capolavoro senza tempo, che racchiude in sé la sua genialità e la sua visione del mondo.

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