È comune credere che le motoseghe siano state create per facilitare l’abbattimento degli alberi, rendendo più veloce ed efficiente il lavoro in foresta. Tuttavia, la verità dietro l’origine di questo potente strumento è molto più sorprendente e, per alcuni, inquietante.
Le radici della motosega risalgono, incredibilmente, al 1785, ben prima che gli strumenti moderni di anestesia fossero inventati. I medici scozzesi John Aitken e James Jeffray idearono un dispositivo destinato a rendere meno ardua una particolare procedura chirurgica nota come sinfisiotomia. Questa operazione, effettuata su donne in travaglio, mirava a separare l’articolazione pelvica per agevolare il parto.
Inizialmente, la procedura era eseguita con seghe e coltelli rigidi, ma la creazione di Aitken e Jeffray introdusse l’uso di una catena flessibile a maglie sottili e seghettate, un’innovazione che rendeva il taglio dell’articolazione meno traumatico. Questo prototipo rudimentale di motosega era conosciuto come la “motosega flessibile Aitkens“, ed è sorprendente pensare come uno strumento ora associato al lavoro forestale avesse origini così delicate e cruciali nel mondo della medicina.
Questa scoperta ha destato molta sorpresa e, in alcuni casi, orrore tra le persone che, abituate a vedere le motoseghe come strumenti di taglio per legno, ora apprendono della sua iniziale applicazione chirurgica. Sul web, molti hanno espresso la loro incredulità e disgusto, condividendo video e commenti sulle loro reazioni a questa rivelazione storica, come riporta il Daily Star.
Sebbene la realtà delle origini della motosega possa ora riecheggiare in modo inquietante nella mente di molti, è almeno confortante sapere che la sinfisiotomia, con il suo metodo lento e doloroso, non fa più parte delle pratiche mediche moderne. Fortunatamente, l’evoluzione della medicina ha relegato l’uso di tale strumento chirurgico a un lontano passato, permettendo alle motoseghe di trovare la loro strada nel settore forestale, dove oggi svolgono un ruolo insostituibile.