Influenza arriva il picco: italiani a letto

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Italiani a letto durante le prossime settimane, sembra infatti che il nostro Paese stia attraversando il periodo di picco per l’influenza, arriva anche l’allarme, tra l’altro, dell’Avis per il calo, non indifferente, delle donazioni di sangue e sembra che la causa sia proprio lo stato influenzale degli italiani, se pensiamo che il virus è tra i più pesanti negli Stati Uniti, uno dei più pesanti degli ultimi anni, dunque dobbiamo prepararci a restare a letto per qualche giorno oppure possiamo “salvarci”?.

Sì, perché questa influenza sta mietendo milioni di contagiati, e non sembra aver nessuna intenzione di arrestarsi.

Il virus è già al picco negli Stati Uniti, in una stagione che si sta rivelando come una delle più pesanti degli ultimi anni. Ad annunciarlo i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) Usa: secondo i primi dati, sarebbero già 20 i bimbi uccisi dai virus influenzali negli Usa. Gli esperti attribuiscono l’elevata attività influenzale alla prevalenza di H3N2, il virus più comune quest’anno negli Usa, un virus associato a forme più severe di malattia in particolare tra anziani e bambini. Nell’ultima settimana il tasso di ricoveri per influenza è raddoppiato.

In Australia si sta assistendo a un insolito aumento dei caso di influenza sempre a causa del virus H3N2, che sta determinando un aumento dei casi gravi e ha già fatto 50 vittime. Anche in Gran Bretagna la prevalenza di questo ceppo virale sta causando non pochi problemi al sistema sanitario inglese che registra un notevole aumento dei ricoveri.

Ma in Italia non stiamo messi molto meglio: l’epidemia influenzale di quest’anno è tra le più aggressive degli ultimi 15 anni, e a confermarlo sono i numeri.

Influenza, sempre più italiani costretti a letto

Influenza sempre piu italiani costretti a letto

Continua il trend di crescita della curva epidemica dei casi di influenza nel nostro Paese, che si avvicina sempre di più al picco stagionale”, scrivono sul portale EpiCentro Caterina Rizzo e Antonino Bella, del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità. “Sono 802 mila i casi registrati nella prima settimana del 2018, per un totale dall’inizio della sorveglianza di circa 3 milioni di casi. Lo stesso si osserva anche attraverso la sorveglianza dei casi gravi confermati di influenza, ricoverati in terapia intensiva, che dall’inizio della sorveglianza (settembre 2017) sono in totale 170 di cui 30 deceduti“.

In sostanza, i numeri confermano l’impressione generale: “la stagione influenzale in corso presenta effettivamente una diffusione maggiore rispetto a quelle passate: i dati Influnet mostrano che alla prima settimana del 2018 il livello dell’incidenza è paragonabile a quello osservato nelle stagioni 2004-05 e 2009-10, anni in cui si sono osservati i picchi epidemici più elevati“.

Fra i casi gravi confermati per influenza, le fasce di età maggiormente colpite sono quelle dei soggetti al di sopra dei 18 anni di età (93%), il 14% di questi soggetti non presenta nessuna condizione di rischio preesistente e 3 sono donne in gravidanza. Nel 48,6% dei casi gravi è stato isolato il virus A/H1N1pdm09 e nel 40,0% il virus B. A livello territoriale, tutte le Regioni italiane stanno sperimentando una stagione ad impatto elevato, tranne Friuli Venezia Giulia, Veneto, P.A. di Bolzano e Sardegna in cui l’incidenza si mantiene a livelli medi.

Per gli esperti, il clou è in questi giorni, ma non sappiamo ancora se sia stato completato: potrebbe infatti crescere ancora, e se così fosse, diventerebbe l’influenza con il picco di incidenza più alto degli ultimi 15 anni.

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