Salmonella latte in polvere ritirato dagli scaffali

VEB

E’ definita tecnicamente un’intossicazione causata dal batterio della salmonella, ovvero il Salmonella enteritidis e Salmonella typhimurium),  si tratta di una tipologia di batterio Gram-negativo anche definito bacillo e che ha la semplice forma di un bastoncino, questa infezione porta numerosi disturbi del nostro apparato gastrointestinale, in alcuni casi si può arrivare ad infezioni molto più gravi come batteriemie, ma vediamo nel dettaglio.

La gravità dei sintomi varia dai semplici disturbi del tratto gastrointestinale (febbre, dolore addominale, nausea, vomito e diarrea) fino a forme cliniche più gravi (batteriemie o infezioni focali a carico per esempio di ossa e meningi) che si verificano soprattutto in soggetti fragili (anziani, bambini e soggetti con deficit a carico del sistema immunitario). I sintomi della malattia possono comparire tra le 6 e le 72 ore dall’ingestione di alimenti contaminati (ma più comunemente si manifestano dopo 12-36 ore) e si protraggono per 4-7 giorni. Nella maggior parte dei casi la malattia ha un decorso benigno e non richiede l’ospedalizzazione, ma talvolta l’infezione può aggravarsi al punto tale da rendere necessario il ricovero.

Naturalmente, come sempre accade quando si parla di batteri, questi sono tanto più pericolosi quanto più si ha a che fare con le fasce più deboli, come anziani, immunodepressi e bambini.

Quindi si capisce la gravità dell’allarme che sta circolando in tutto il mondo, dato che i “bersagli” sono addirittura neonati: il gruppo lattiero-caseario Lactalis, che controlla Parmalat e Galbani, è al centro delle polemiche in Francia per uno scandalo lato a latte in polvere contaminato proprio da questo virus.

Già a dicembre l’azienda ha ritirato dalla vendita tonnellate di latte in polvere e altri prodotti per bebè dopo che 35 neonati si erano ammalati di salmonellosi ma il prodotto incriminato, che proviene dallo stabilimento di Craon, nel nordovest della Francia, è rimasto sugli scaffali di molti supermercati continuando a essere regolarmente venduto nonostante l’allarme lanciato dalle autorità.

Diversi i colossi della grande distribuzione che avevano già confermato di aver venduto rispettivamente altri 984 e 52 prodotti che avrebbero dovuto essere ritirati.

Attualmente lo scandalo della salmonella ha coinvolto 83 paesi, con 12 milioni di scatole di latte in polvere che dovranno essere richiamate.

Salmonella, paura per lotti di latte in polvere contaminati

Salmonella paura per lotti di latte in polvere contaminati

Lo ha affermato l’amministratore delegato del gruppo, Emmanuel Besnier, in un’intervista ai media transalpini. “Dobbiamo prendere atto della portata di questa operazione”, ha detto, spiegando che i distributori “ora sanno che tutto deve essere rimosso dagli scaffali“.

Ha detto che le conseguenze per la salute dei consumatori, spesso bambini al di sotto dei sei mesi, sono in cima alle sue preoccupazioni. “E’ per noi, per me, una grande preoccupazione”, ha ripetuto.

I prodotti di Lactalis a rischio e ora da ritirare dalla vendita sono stati esportati anche all’estero in diversi Paesi, dal Marocco a Taiwan, anche se non sembrerebbe per ora in Italia. Sicuramente sono arrivati oltre che in Francia, in Spagna e Grecia.

Centinaia di azioni legali sono nel frattempo state intentate. Finora, i funzionari francesi hanno segnalato 35 casi di bambini colpiti da salmonella, mentre un caso è stato segnalato in Spagna e un altro è stato oggetto di indagini in Grecia. Un’associazione che rappresenta le famiglie dei bambini che sono stati contagiati ha fatto sapere che le autorità stanno sottovalutando il numero di casi.

Ricordiamo che lo stabilimento Lactalis di Craon era già finito sotto accusa per casi di salmonella nel 2005. E secondo i primi accertamenti dell’Institut Pasteur il batterio riscontrato quest’anno tra i neonati malati è dello stesso tipo di quello scoperto dodici anni fa: un dettaglio che lascia immaginare una mancata vigilanza del gruppo dopo il primo scandalo.

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