Integratori alimentari, molti sono veramente inutili?

VEB

Gli integratori alimentari sono alimenti in forma concentrata e non hanno legami con farmaci né sostanze dopanti.

In genere forniscono i nutrienti necessari per completare una dieta non ottimale e possono aiutare a compensare una carenza nutrizionale non risolvibile variando l’alimentazione abituale, per esempio a causa dell’impossibilità di assumere determinati cibi per la presenza di disturbi di masticazione, deglutizione o digestione o per altre ragioni di salute

I principali elementi che possono essere forniti attraverso gli integratori alimentari sono vitamine, composti antiossidanti, minerali (potassio, magnesio, ferro, calcio, zinco, selenio, rame ), amminoacidi e proteine, fibre, acidi grassi essenziali (in particolare, gli omega-3), nonché sostanze in grado di supportare il metabolismo energetico (come la creatina e la carnitina).

In commercio si possono trovare in vari modi: dalle barrette alle bustine effervescenti, ma anche compresse da assumere per via orale oppure da sciogliere in acqua. Solitamente si possono assumere una volta al giorno, ma sempre dietro consiglio del proprio medico. Si consiglia di assumerli associandoli a una dieta e a dell’esercizio fisico per ottenere dei risultati.

In Italia sono 32 milioni i consumatori di integratori, il 65% della popolazione adulta, e la nostra nazione, il principale mercato in Europa, ha generato un valore di circa 3 miliardi di euro, con riferimento solo al canale delle farmacie ufficiali, e registrato un aumento del consumo del 6% solo nell’ ultimo anno.

In tutta Europa vengono assunti nell’ illusione di contrastare le cinque condizioni patologiche più diffuse, ovvero il diabete, le demenze, l’ ictus, le malattie cardiovascolari e le malattie neoplastiche, assorbendo complessivamente una spesa di un trilione di euro, una cifra incredibile che aumenta a dismisura mese per mese.

A dirlo gli ultimi dati diffusi alla convention di Federsalus, l’ Associazione nazionale produttori e distributore di prodotti salutistici, che ha coinvolto l’ industria, i medici e i farmacisti nel tentativo di affermare l’ utilità degli integratori alimentari, e per dimostrare il ruolo che tali prodotti possono avere nella prevenzione primaria.

Ma se produttori e distributori ne tessono le lodi per incrementare le vendite, in realtà sono veramente utili? Ci sono evidenze scientifiche al riguardo?

Una gran mole di studi scientifici ha dimostrato che assumere vitamine, ad esempio, non apporta alcun beneficio, dimostrando che la maggior parte dei nutrienti o finisce direttamente nella toilette o viene comunque eliminata dal corpo in altro modo.

Secondo quanto sostenuto dal National Institutes of Health, un consumo eccessivo delle vitamine A, C ed E, potrebbe rivelarsi addirittura dannoso per l’organismo. Secondo i ricercatori, se si assumono dosi elevate di betacarotene, che si trova all’interno della vitamina A, potrebbe aumentare il rischio di contrarre il cancro ai polmoni, specialmente nei soggetti che fumano. Un eccesso della vitamina E invece, può influire negativamente sulla possibilità di contrarre un cancro alla prostata o un ictus.

Per di più, sebbene ci siano sempre più evidenze sulla loro scarsa efficacia, le aziende farmaceutiche continuano ad essere libere di pubblicizzare gli integratori come capaci di farci stare meglio o di prevenire gravi malattie.

Tuttavia, sebbene molti integratori siano inutili, ce ne sono altri con componenti che non riusciamo ad assumere in quantità sufficiente semplicemente seguendo una dieta sana, e questi possono contribuire al benessere generale.

Contro l’uso sconsiderato e dilagante, anche quando non ce n’è effettivo bisogno,  è scesa in campo la Sif, la Società Italiana di Farmacologia, che con altre cinque società scientifiche hanno denunciato la proliferazione incontrollata di queste sostanze.

Inoltre va citato anche il monito lanciato dal Journal of the American Medical Society (Jama): il problema principale è che queste specialità sono in vendita senza alcun obbligo di ricetta medica, e senza obbligo di dimostrare la validità o la sicurezza, come la presenza o meno di contaminanti viventi, quali virus, batteri o sostanze tossiche tipo metalli pesanti e impurezze chimiche.

in buona sostanza, quindi, per essere sicuri di mantenere la salute del nostro organismo e apportare tutti i nutrienti di cui ha bisogno, la scelta migliore è sempre seguire una dieta sana e bilanciata. All’interno dei cibi sani possiamo trovare tutto ciò di cui il nostro corpo ha bisogno; inoltre, non bisogna dimenticare di effettuare attività fisica ogni giorno.

Next Post

Influenza Emilia Romagna ha fatto registrare il picco di contagiati

Durante la stagione invernale abbiamo avuto modo di parlare fino alla nausea di influenza e virus parainfluenzali, che come di consueto, o forse con maggior impeto rispetto agli scorsi anni, hanno messo a letto diversi milioni di italiani. Come sappiamo, l’influenza nella maggior parte delle persone si risolve in pochi […]
Influenza Emilia Romagna ha fatto registrare il picco di contagiati