Intelligenza artificiale legge il pensiero e identifica la musica che stai pensando

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Un’azienda sta sviluppando un’intelligenza artificiale che può identificare le melodie che stai pensando attraverso l’analisi delle tue onde cerebrali.

Intelligenza artificiale legge il pensiero e identifica la musica che stai pensando
Foto@Pixabay

Gli scienziati dell’Università di Osaka e Google stanno lavorando su un’intelligenza artificiale capace di generare musica simile a quella ascoltata da un individuo, interpretando i segnali del cervello. Negli ultimi tempi, l’innovazione tecnologica ha registrato un crescita sorprendente, principalmente a causa dell’uso e dello sviluppo di intelligenze artificiali in vari ambiti della società, rendendo possibili cose precedentemente impensabili.

Anche con l’aumento dell’uso delle IA, l’estensione del loro potenziale rimane un mistero, e può spaziare in maniera notevole. Questo potenziale è evidenziato da un nuovo dispositivo di Google che sembra tratto da un romanzo di fantascienza, in cui un’intelligenza artificiale può interpretare e replicare i pensieri umani. Immagina di ascoltare una canzone da solo e, attraverso le sole reazioni del tuo cervello a quella musica, un’IA può ripetere i suoni che solo tu hai sentito!

Questo è ciò che Google, in collaborazione con un ricercatore dell’Università di Osaka in Giappone, è riuscita a realizzare. Il sistema, chiamato Brain2Music, può riprodurre un suono corrispondente a un particolare genere musicale, stato emotivo, ritmo e strumentazione, basato sulla lettura delle onde cerebrali attraverso la risonanza magnetica funzionale (fMRI).

Il software è impressionante, essendo in grado di riprodurre un suono che concorda al 60% con la musica ascoltata dal soggetto, come ha dichiarato Timo Denk, coautore della ricerca e scienziato di Google in Svizzera. Gli studi con i partecipanti hanno coinvolto l’analisi del flusso sanguigno nel cervello per determinare le regioni attive durante l’ascolto di brani di 15 secondi di diversi stili.

Sono state impostate alcune linee guida, come l’uso del machine learning per ogni individuo, creando un collegamento tra le immagini ottenute dalla risonanza e le descrizioni standardizzate delle canzoni, come spiegato dagli scienziati.

Questo modello di IA è stato integrato con un altro sistema creato dalla società, MusicLM, che genera musica basata su descrizioni scritte.

Inoltre, l’intelligenza ha mostrato un’elevata efficacia nel riconoscere la musica classica. Timo Denk ha espresso entusiasmo e ottimismo per i risultati, affermando che il metodo è robusto e funzionerà probabilmente bene su nuovi individui.

La ricerca ha concluso che la musica influisce sulle regioni della corteccia uditiva primaria e della corteccia prefrontale laterale, quest’ultima probabilmente legata all’interpretazione della musica. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per una conclusione definitiva.

Secondo gli autori, Brain2Music dovrebbe essere evoluto per comprendere la musica immaginata nella mente senza bisogno di suoni esterni. Questo rappresenta un avanzamento importante nella scienza, che continua a raggiungere nuove vette ogni giorno.

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