Negli ultimi anni, segnalazioni di avvistamenti di topi hanno invaso le cronache delle grandi metropoli americane ed europee. Roditori che un tempo restavano nascosti ora si aggirano senza timore in strade, binari della metro e persino all’interno delle abitazioni, mettendo a rischio la salute pubblica. Ma da cosa dipende questa vera e propria “epidemia” murina?

1. Inverni più miti e cambiamenti climatici
Con l’innalzamento delle temperature medie, le ondate di freddo intenso si fanno meno frequenti. Gli inverni più tiepidi favoriscono la sopravvivenza dei nidi di topi, che riescono a riprodursi senza il consueto calo demografico stagionale.
2. Urbanizzazione e habitat ideali
La crescita incontrollata delle città crea un ambiente perfetto per i roditori: cantieri abbandonati, aree verdi trascurate e fessure negli edifici offrono rifugi sicuri. Una volta insediatisi, i topi trovano facilmente nicchie protette dove scavare tane e moltiplicarsi.
3. Effetti della pandemia sui rifiuti alimentari
La chiusura prolungata di ristoranti, bar e negozi durante il lockdown ha costretto i topi a espandere il loro raggio d’azione alla ricerca di cibo. Con la riapertura, le cucine all’aperto e i bidoni stracolmi di scarti hanno accelerato la loro diffusione.
4. Scarsa gestione dei rifiuti
Accumulare sacchetti vicino ai portoni e lasciare avanzi di cibo nei pressi di dehors o aree commerciali è un invito per i roditori. Una raccolta inefficiente dei rifiuti urbani e cassonetti mal chiusi facilitano l’accesso alle risorse nutritive.
5. Strategie di contenimento e buone pratiche
Di fronte a un’emergenza che coinvolge città come New York, Londra e Parigi, le autorità locali hanno stanziato milioni per campagne di derattizzazione e monitoraggio. Tuttavia, per arginare davvero la crescita dei topi è indispensabile anche l’impegno dei cittadini:
- Smaltire correttamente i rifiuti, chiudendo i sacchi e pulendo i contenitori.
- Riparare fessure e crepe negli edifici, prevenendo l’accesso ai roditori.
- Ridurre le fonti di cibo all’aperto, evitando di lasciare scarti nei bidoni o nelle aree pedonali.