Iss, attenzione alle fake news sul cibo che popolano il web

VEB

La rete è una risorsa di cui ormai non si riesce a fare a meno: attraverso i motori di ricerca si possono reperire le informazioni più disparate, potendo collegarsi teoricamente a qualsiasi angolo del globo.

Ma come purtroppo abbiamo avuto modo di dire più volte, le insidie sono sempre dietro l’angolo: molte informazioni non sono affidabili, quando non proprio inventate di sana pianta, ed attraverso i social media diventano virali in un battibaleno.

La capacità critica di ognuno di noi dovrebbe permetterci di discernere la realtà dalla finzione, ma come ci insegnano fatti recenti, questo non avviene sempre, e quando si parla di ambiti delicati come la medicina e la salute, le conseguenze possono essere anche gravi.

Proprio per questo l’Istituto superiore di Sanità ha deciso di intervenire in prima persone per spingere gli internauti ad aprire gli occhi: non tutto quello che circola in rete corrisponde alla realtà anzi è molto più semplice imbattersi in fake news.

Nello specifico, l’Istituto Superiore di Sanità alle fake news sull’alimentazione ha dedicato un’intera sezione sul portale ISSalute.it: attraverso il proprio portale si è avviata una campagna di informazione per chiarire alcune questioni aperte dal diffondersi di falsi miti. Alcuni dei quali storici, chiarisce l’ISS, ma che non sembrano godere delle necessarie basi scientifiche.

La regina delle bufale sull’alimentazione è che lo zucchero di canna sia meno nocivo di quello bianco. “Il processo industriale al quale viene sottoposto lo zucchero per diventare bianco non danneggia il prodotto, estraendo solo il saccarosio dalle impurità presenti nella melassa”, scrivono gli esperti dell’Iss.

Che la pasta faccia ingrassare e l’ananas dimagrire è una falsa verità che si tramanda da generazioni, mentre in realtà “non esistono alimenti buoni né cattivi: tutti vanno inseriti, nelle giuste proporzioni, nell’ambito di una dieta sana e varia“.

Nonostante le innumerevoli proprietà nutritive dell’anans, la facoltà di bruciare i grassi e quindi di farci evitare la palestra non gli appartiene. La nascita di questo falso mito deriva da una delle proprietà di questo frutto: la bromelina. Tale enzima è in grado di degradare le proteine in aminoacidi e questo permette una migliore azione digestiva ed antinfiammatoria; purtroppo molti hanno male interpretato le proprietà di questo enzima, ritenendolo capace di bruciare anche i grassi.

Iss, attenzione alle fake news sul cibo che popolano il web

Falso mito anche l’effettiva efficacia degli spinaci come fonte di ferro, spiega l’ISS, dato che quello in essi contenuto risulterebbe molto meno assimilabile dall’organismo di quello contenuto ad esempio nella carne.

Un errore grossolano eppure diffuso secondo l’Istituto Superiore della Sanità è quello di sottovalutare l’obesità infantile, liquidandola come un fenomeno passeggero che si risolverà in maniera naturale con la crescita.

Altro rischio è quello di attribuire al colesterolo alto soltanto una causa genetica anziché ricondurlo a possibili errori alimentari.

O, ancora, che i cibi grassi e il latte siano “un toccasana per la gastrite perché ‘foderano’ lo stomaco”. Anzi proprio “l’alto contenuto in grassi di questi alimenti riduce lo svuotamento dello stomaco rendendo la digestione più lunga”.

Tra le fake news più moderne del momento c’è la falsa credenza che il glutine faccia male a chiunque. Ed è così che ci sono persone che spendono cifre da capogiro per comprare alimenti che non contengono tracce di glutine.

Inutile dire che tutto ciò è una vera e propria assurdità e, oltre a non esserci alcun riscontro scientifico sulla salubrità di tali alimenti, ci persino sono evidenze opposte. «Non solo è una scelta immotivata, ma anche controproducente», si legge sul portale dell’Istituto Superiore della Sanità. I cibi gluten-free sono «più calorici del corrispondente alimento contenente glutine e hanno un più alto indice glicemico, con un minor effetto saziante e un minore contenuto di fibre, sali minerali e vitamine».

Queste elencate sono le più diffuse ma ce sono molte altre: dal mangiare pesce per contrastare la perdita di memoria, i mirtilli che migliorano la vista al non mangiare burro perché nocivo.

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