Jack lo Squartatore è una figura che incarna l’oscurità più profonda della Londra vittoriana, un’ombra persistente che terrorizzò il quartiere malfamato di Whitechapel nel 1888. Cinque omicidi brutali, attribuiti con certezza (i cosiddetti “cinque canonici”: Mary Ann Nichols, Annie Chapman, Elizabeth Stride, Catherine Eddowes e Mary Jane Kelly), lasciarono dietro di sé un mistero irrisolto e un mito che continua a generare decine di teorie.
Tra le molte ipotesi sull’identità del serial killer, ne spicca una per il suo intrigo e per le sue presunte implicazioni nell’alta società: la Royal Conspiracy, ovvero la teoria del complotto reale. Questa storia, affascinante e controversa, suggerisce che i delitti non furono opera di un singolo folle, ma un’operazione orchestrata per insabbiare uno scandalo che avrebbe potuto travolgere la monarchia britannica.

Il Cuore del Segreto: Un Principe e una Prostituta
Al centro di questa trama degna di un romanzo giallo c’è la figura di Sua Altezza Reale il Principe Alberto Vittorio, Duca di Clarence e Avondale, nipote della Regina Vittoria e secondo in linea di successione al trono. La teoria, resa popolare da Stephen Knight nel suo libro del 1978, Jack the Ripper: The Final Solution, e poi ripresa dal fumetto From Hell di Alan Moore ed Eddie Campbell, proponeva uno scenario audace.
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Secondo questa ricostruzione, il Principe Alberto Vittorio, noto con il nomignolo di “Eddy”, si sarebbe segretamente innamorato e sposato con Annie Crook, una giovane donna proveniente dall’East End di Londra, non una prostituta in senso stretto, ma sicuramente di basso rango sociale, dalla quale avrebbe avuto una figlia. Un matrimonio con una cattolica o una donna di basso ceto, a quell’epoca, era un’eventualità catastrofica per la Corona, specialmente considerando la sua posizione nella linea di successione.
L’Orchestrazione del Silenzio: L’Omicidio per Insabbiamento
Il presunto scandalo richiedeva una soluzione drastica. Secondo la teoria, l’incarico di “risolvere” la situazione sarebbe stato affidato a Sir William Gull, medico personale della Regina Vittoria e un noto massone di alto rango. Il suo compito era duplice: internare Annie Crook in un manicomio (dove si credeva morì poco dopo) e, cosa ancor più sinistra, eliminare chiunque fosse a conoscenza dell’unione segreta e della bambina, in particolare le amiche e testimoni di Annie Crook, che erano le prostitute di Whitechapel.
In questo scenario, gli omicidi di Jack lo Squartatore – Mary Ann Nichols, Annie Chapman, Elizabeth Stride, Catherine Eddowes e Mary Jane Kelly – non sarebbero stati atti casuali di un serial killer, ma esecuzioni mirate per garantire il silenzio assoluto. Le mutilazioni non sarebbero solo espressione di follia, ma parte di un rituale massonico volto a coprire le tracce e a terrorizzare l’ambiente, rendendo l’intera vicenda irriconducibile a un complotto di alto livello. È un dettaglio particolarmente inquietante che alimenta la credibilità di questa ipotesi per alcuni osservatori.
Gli Elementi che Hanno Reso la Teoria Convincente
Nonostante sia ampiamente respinta dagli storici e dai criminologi moderni, la Royal Conspiracy ha avuto un impatto duraturo nell’immaginario collettivo. Alcuni aspetti della storia sembravano, e per molti continuano a sembrare, particolarmente convincenti:
- La Figura del Sospepato Reale: Il Principe Alberto Vittorio è stato effettivamente uno dei primi a essere sospettato in alcune indiscrezioni dell’epoca, anche se la documentazione ufficiale lo colloca spesso fuori Londra durante gli omicidi.
- La Conoscenza Anatomica: La ferocia e l’accuratezza delle mutilazioni hanno fatto pensare a lungo che l’assassino avesse conoscenze mediche o chirurgiche, un profilo che si adatta a Sir William Gull.
- Il Potere dell’Insabbiamento: L’idea che solo il potere della Corona o di un’istituzione come la Massoneria potesse insabbiare completamente la verità e proteggere l’assassino, giustifica il fallimento delle indagini dell’epoca vittoriana. La polizia di Whitechapel, nonostante l’enorme pressione, non riuscì mai a identificare l’assassino, alimentando il sospetto di una protezione altolocata.
- Il Contesto Sociale: L’Inghilterra del 1888 era profondamente classista. La possibilità che la vita delle prostitute, considerate “il fango della società”, potesse essere sacrificata per salvaguardare l’onore della famiglia reale rifletteva cinicamente le dinamiche di potere dell’epoca.
I Dati e le Confutazioni Storiche
Tuttavia, un’analisi critica basata sulle fonti storiche mostra come la teoria sia estremamente fragile.
- Gli Alibi del Principe: Documenti ufficiali, come le registrazioni dei diari reali e i registri militari, mostrano che il Principe Alberto Vittorio non era a Londra durante la maggior parte degli omicidi. Ad esempio, nel momento del “Doppio Evento” (gli omicidi di Stride ed Eddowes la stessa notte), sembra fosse in Scozia o a Sandringham, come riportato anche da Andrew Cook, biografo moderno del Principe.
- La Fragilità della Fonte Iniziale: La teoria di Stephen Knight si basava in gran parte sulla testimonianza di Joseph Gorman (alias Joseph Sickert), che in seguito ammise di aver inventato gran parte della sua storia, anche se sostenne di averlo fatto per proteggere la sua fonte originale.
- L’Identità del Vero Jack: Le indagini forensi più recenti, sebbene ancora dibattute e non conclusive, hanno puntato in direzioni diverse. In particolare, studi sul DNA mitocondriale ritrovato su uno scialle che si ritiene appartenesse a Catherine Eddowes, una delle vittime, hanno suggerito l’identità di Aaron Kosminski, un barbiere ebreo polacco residente a Whitechapel, già uno dei principali sospettati della polizia all’epoca. Se l’analisi del DNA fosse definitiva (e anche questa è oggetto di contestazioni), la Royal Conspiracy verrebbe definitivamente smantellata.
Un Mistero che Continua a Vivere
Nonostante le confutazioni storiche e le nuove piste investigative, il fascino del complotto reale di Jack lo Squartatore è intramontabile. Rappresenta la perfetta fusione tra un orrore indicibile e la paranoia verso il potere, un racconto in cui le classi più ricche e influenti sono disposte a tutto pur di mantenere il loro status. Whitechapel rimane il teatro di un mistero che, forse, non avrà mai una soluzione universalmente accettata.
FAQ sul Complotto Reale di Jack lo Squartatore
1. Chi era il Principe Alberto Vittorio e perché fu coinvolto nel complotto?
Il Principe Alberto Vittorio, Duca di Clarence e Avondale, era il nipote della Regina Vittoria e un erede al trono britannico. Fu coinvolto nella teoria del complotto reale perché si credeva avesse sposato segretamente una donna di basso ceto, Annie Crook, dalla quale ebbe una figlia. I delitti sarebbero stati un tentativo di eliminare le testimoni di questo scandalo e salvaguardare l’onore della monarchia.
2. Chi era Sir William Gull e quale ruolo avrebbe avuto nella Royal Conspiracy?
Sir William Gull era il medico personale della Regina Vittoria. Nella teoria del complotto, fu l’uomo incaricato di orchestrare gli omicidi. Si riteneva che la sua conoscenza medica si adattasse perfettamente alla competenza anatomica dimostrata da Jack lo Squartatore nelle mutilazioni. È visto come l’esecutore materiale degli omicidi per conto della Corona.
3. La teoria del complotto reale è considerata credibile dagli storici?
No, la Royal Conspiracy è generalmente considerata infondata e priva di prove concrete dalla maggior parte degli storici e criminologi. La principale confutazione è che gli alibi del Principe Alberto Vittorio, supportati da registri ufficiali, lo collocano lontano da Londra durante la maggior parte degli omicidi di Whitechapel. La sua popolarità è dovuta più al suo valore narrativo che alla sua accuratezza storica.
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