C’è un momento nella vita di ogni atleta in cui il corpo chiede una tregua, anche se lo spirito rimane indomito tra i flutti. Per Kevin Merifield, quel momento è arrivato dopo sette decenni di sale sulla pelle e orizzonti infiniti. A 87 anni, l’uomo che ha letteralmente disegnato la mappa del surf nel Western Australia ha deciso di fermarsi. La sua storia non è solo la cronaca di un ritiro sportivo, ma il racconto di un’epoca irripetibile, fatta di scoperte, cameratismo e una dose massiccia di incoscienza che ha trasformato una costa selvaggia nella mecca mondiale che conosciamo oggi.
Merifield non è solo un surfista; è un pezzo di storia vivente che ha visto le strade sterrate trasformarsi in autostrade e le spiagge deserte diventare il palcoscenico della World Surf League.

L’Australia del 1955: quando i surfisti erano considerati “pazzi”
Torniamo indietro all’Australia Day del 1955. Il mondo era diverso, e il surf non era l’industria miliardaria di oggi. Non c’erano previsioni meteo satellitari, muta hi-tech o leash di sicurezza. C’erano solo Kevin, una dozzina di amici e la voglia di esplorare l’ignoto.
All’epoca, caricare una tavola da surf su un’auto e guidare per cinque ore da Perth verso sud non era considerato un viaggio di piacere, ma un atto di pura follia. La gente del posto, principalmente pescatori abituati alla durezza dell’oceano, guardava questi ragazzi con un misto di incredulità e terrore. Per loro, tuffarsi in quelle acque significava solo una cosa: offrirsi in pasto ai predatori. Eppure, la passione per le onde era più forte della paura degli squali.
“A quei tempi eravamo solo una dozzina di surfisti in tutta l’Australia Occidentale”, racconta Merifield. C’era un senso di comunità tribale impossibile da replicare oggi. Se incrociavi un’altra auto con una tavola sul tetto, non solo salutavi: sapevi esattamente chi era, come si chiamava e probabilmente cosa aveva mangiato a colazione.
Lo stile di vita era spartano, essenziale, puro. Niente resort di lusso o caffè alla moda. Il campo base era costituito da un’amaca tesa tra due alberi, un fuoco scoppiettante e una scorta di lattine di fagioli e spaghetti. Era il surf nella sua forma più primordiale: l’uomo, la natura e il tempo necessario per godersi entrambi.
La scoperta di Yallingup e Injidup
Dopo aver passato i primi anni a domare le onde di Yallingup, circa 270 chilometri a sud di Perth, la sete di scoperta spinse il gruppo ancora più a sud. Luoghi come Injidup, oggi famosi in tutto il mondo, erano segreti custoditi da strade impraticabili.
Non esistevano i moderni fuoristrada 4×4 dotati di ogni comfort. Si viaggiava su piste sterrate che mettevano a dura prova la meccanica delle vecchie automobili. “Ogni volta c’era il rischio di impantanarsi e di rompere la marmitta”, ricorda il pioniere. Ma ogni guasto meccanico, ogni notte passata al freddo e ogni rischio corso valevano la pena per quella sensazione di libertà assoluta.
Questi anni formativi non hanno solo forgiato il carattere di Merifield, ma hanno gettato le basi per lo sviluppo turistico e sportivo della regione. Senza questi primi esploratori, la cultura del surf australiano non avrebbe le radici profonde che vanta oggi.

L’eredità di un’icona e la trasformazione del South West
È difficile sovrastimare l’impatto che figure come Merifield hanno avuto sul territorio. Quella che era una costa temuta e isolata è diventata il gioiello della corona del turismo australiano. Oggi, il South West è sinonimo di vini eccellenti e, soprattutto, di onde di classe mondiale.
La regione ospita annualmente il Margaret River Pro, una tappa cruciale del campionato mondiale che attira i migliori atleti del pianeta. Quando vediamo campioni come Kelly Slater o John John Florence cavalcare quelle onde, stiamo guardando l’evoluzione di un percorso iniziato da Kevin e dai suoi amici con le loro tavole pesanti e i loro spaghetti in scatola.
Jim King, storico del surf, sottolinea come Merifield non fosse solo un partecipante, ma un protagonista attivo: “Kevin non è timido, cavalca grandi onde e viene preso a calci”. La sua resilienza è leggendaria. Ha surfato per 70 anni consecutivi, un traguardo che pochissimi atleti in qualsiasi disciplina possono vantare.
Il momento dell’addio
Come tutte le grandi storie, anche questa ha un capitolo finale, almeno per quanto riguarda l’azione in acqua. La decisione di appendere la tavola al chiodo non è stata presa alla leggera. “È molto, molto triste, ma a questo punto della mia vita ho deciso che è giunto il momento”, ha confessato Merifield.
A 87 anni, un problema cardiaco ha reso troppo rischioso continuare a sfidare l’oceano. Il fiato corto e lo sforzo fisico richiesto dal surf non sono più compatibili con la sua salute. “Il tempo è scaduto”, ammette con la serenità di chi non ha rimpianti.
Tuttavia, definire questi come “i migliori anni della vita” non è solo nostalgia. È la consapevolezza di aver vissuto un’epoca d’oro irripetibile, dove “c’era sempre una risata al minuto”.
Ma l’oceano non rimarrà orfano dei Merifield. La sua passione è diventata una questione genetica, trasmettendosi per osmosi a figli e nipoti. Tre generazioni sono ora in acqua, portando avanti un’eredità che va ben oltre lo sport: è un amore profondo e rispettoso per il mare.
L’addio di Kevin Merifield alle onde segna la fine di un’era romantica del surf d’avventura, ma la strada che ha tracciato (o meglio, la pista sterrata che ha aperto) rimarrà per sempre la via maestra per chiunque cerchi la libertà sulla costa occidentale dell’Australia.
Se volete scoprire di più sulla storia del surf e sulle competizioni che oggi animano quei luoghi, vi consiglio di visitare il sito ufficiale della World Surf League o approfondire la storia locale attraverso i portali del turismo del Western Australia.
Domande Frequenti (FAQ)
Chi è Kevin Merifield e perché è importante per il surf? Kevin Merifield è un pioniere del surf australiano di 87 anni. A partire dal 1955, è stato uno dei primi a esplorare e surfare le onde del South West australiano, contribuendo a trasformare la regione in una destinazione mondiale per questo sport.
Perché Kevin Merifield ha deciso di ritirarsi dal surf? Dopo 70 anni di attività ininterrotta, Merifield ha deciso di smettere a causa dell’età avanzata e di un problema cardiaco che gli causa difficoltà respiratorie, rendendo pericoloso lo sforzo fisico necessario per affrontare le onde e il sole.
Com’era il surf in Australia Occidentale negli anni ’50? Era uno sport per pochi intimi, considerato pericoloso dalla gente locale per via degli squali. I surfisti viaggiavano su strade sterrate, dormivano in amaca e vivevano in modo spartano, esplorando spot oggi famosi come Yallingup e Injidup senza le moderne attrezzature.
Qual è l’eredità di Merifield nella regione del Margaret River? La sua esplorazione ha aperto la strada al turismo del surf. Oggi la zona è una delle mete più ambite al mondo e ospita competizioni internazionali come il Margaret River Pro, con tre generazioni della famiglia Merifield che continuano a surfare quelle acque.
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