Durante e dopo la gravidanza, il corpo della donna subisce un’enorme sollecitazione fisica. Una ricerca condotta dagli studiosi della Yale University ha rivelato le dinamiche che contribuiscono all’accelerazione dell’invecchiamento cellulare in questi periodi.
Pubblicato sulla rivista Cell Metabolism, il lavoro di indagine ha analizzato campioni di sangue di 119 donne attraverso varie tappe della gravidanza e nel post-partum, evidenziando che durante la gravidanza avviene un marcato invecchiamento epigenetico delle cellule materne. Questo fenomeno si traduce in un’accumulazione di modifiche al DNA che potrebbero alterare l’età biologica di un individuo.
Il team di ricerca ha però osservato un notevole fenomeno di rigenerazione biologica, con alcune donne in fase di allattamento che hanno visto la loro età biologica ritornare ai livelli pre-gravidanza, dimostrando la capacità del corpo di recuperare dopo i significativi cambiamenti fisici legati alla gravidanza.
Kieran O’Donnell, ricercatore capo e esperto in riproduzione presso l’Università di Yale, ha sottolineato che ci sono ancora molte incognite da esplorare. Si ignora, ad esempio, l’impatto a breve e lungo termine di questi processi di recupero post-partum sulla salute della madre e se tali effetti si intensifichino con successive gravidanze.
Resta da chiarire inoltre se il decremento dell’età biologica dopo il parto rappresenti un mero ritorno allo stato pre-gravidico o se, più intrigante, la gravidanza possa esercitare un effetto ringiovanente.
L’indagine ha altresì rivelato che l’aumento di peso in gravidanza non modifica i cambiamenti epigenetici, mentre un indice di massa corporea (BMI) elevato prima della gravidanza è correlato a un più rapido invecchiamento cellulare nel corso della gestazione.
È stato inoltre notato che l’allattamento al seno può produrre benefici antietà, con le madri che hanno allattato che mostrano significativi cambiamenti epigenetici nel post-partum, risultando in un’età biologica ridotta.
