La famosa foto degli operai a pranzo su un grattacielo in costruzione, è una delle fotografie più famose e conosciute al mondo, simbolo della New York City, l’America degli anni ’30, e degli irresistibilmente cool Real Men dei Good Old Days, che consumano il pranzo a 200 metri di altezza mentre lavorano, seduti su una trave di ferro, facendo penzolare le gambe.
L’immagine trasmette contemporaneamente la fantastica vista di New York, la sensazione dell’inarrestabile sviluppo e costruzione dell’America e, soprattutto, il coraggio di sfidare la morte dei lavoratori che hanno reso possibile tutto questo.
È un peccato, a quanto pare, sia per il 90% falsa, o per meglio dire “preparata. Come rivela il Washington Post, la location è reale, gli attori sono davvero operai edili, ma la foto è messa in scena, si sono seduti sulla trave con il pranzo solo per scattare quella foto (e probabilmente c’è un pavimento completato a pochi metri sotto di loro, solo a causa della prospettiva e dello scatto superbo, sembra una profondità vertiginosa e senza fondo).
La fine degli anni ’20 e l’inizio degli anni ’30 a New York fu piena di un’enorme febbre edilizia, i grattacieli crescevano sempre di più a Manhattan, l’area degli uffici disponibili in città raddoppiò in pochi anni. Poiché questo coincise con la Grande Depressione, la costruzione di grattacieli divenne dopo un po’ un affare piuttosto rischioso: non era affatto certo che ci sarebbero stati abbastanza inquilini quando l’edificio fosse stato completato.
La leggendaria foto è stata scattata nel 1932 durante la costruzione del 30 Rockefeller Plaza, quando il Chrysler Building e l’Empire State Building, che sono ancora tra i grattacieli più famosi del mondo, furono completati.
Anche se all’epoca l’Empire State Building era l’edificio più alto del mondo, è stato quasi vuoto per molti anni e ci sono stati più introiti dai biglietti d’ingresso venduti per arrivare al ponte di osservazione sul tetto, che dai canoni di locazione degli altri 100 piani.
In queste circostanze, non c’è da stupirsi che il proprietario del grattacielo in costruzione (che in realtà era solo il gioiello del nuovo quartiere della mini-città composto da 14 edifici, il Rockefeller Center), la famiglia Rockefeller, che a quel tempo era già al di là dei vertici, ma pur sempre ricchissimi, sentivano che ogni vento a favore doveva essere concentrato su questo tipo di investimento.
Così hanno dato alla costruzione tutta la pubblicità sulla stampa e quel particolare servizio fotografico nel numero del 2 ottobre 1932 del New York Herald Tribune ne faceva parte. Questa aveva l’immagine di copertina di Pranzo in cima a un grattacielo, e dovrebbe seguire di chi è la foto, ma il fatto è che non lo sappiamo.
Il giornale ha inviato almeno quattro fotografi per il rapporto, in quel momento la costruzione aveva raggiunto il 66° piano. Poiché a quel tempo non era necessariamente consuetudine includere il fotografo nelle foto per la stampa.
In ogni caso, le immagini mostrano veri operai edili, 11 in totale, e successivamente i documentaristi sono riusciti a risalire all’identità di due di loro, mentre gli altri sono rimasti sconosciuti. Alla costruzione del grattacielo lavorarono comunque 40.000 persone.
Nonostante le condizioni di sicurezza dei cantieri dell’epoca fossero da far rizzare i capelli, è comunque appurato che gli operai si sedettero a pranzo sulla trave di ferro solo per scattare la foto. Inoltre, secondo una teoria, la trave non pendeva nel vuoto, ma sopra un piano già terminato con tanto di pavimento.
