La Nasa scopre un pianeta abitabile molto strano

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Un team di astronomi affiliati alla NASA ha recentemente identificato un pianeta estremamente singolare, situato a una distanza di 137 anni luce dalla Terra. Denominato TOI-715 b, questo esopianeta, classificato come una “Super-Terra“, supera il nostro pianeta di 1,5 volte in termini di dimensioni e si trova nella cosiddetta zona abitabile che circonda una stella nana rossa. Questa posizione lo rende un candidato ideale per ospitare condizioni propizie alla vita.

La Nasa scopre un pianeta abitabile molto strano

Gli scienziati progettano di approfondire lo studio di TOI-715 b, esaminandone in dettaglio le proprietà e l’atmosfera per stabilire se possa effettivamente sostenere la vita. Strumenti cruciali in questa ricerca includono il James Webb Space Telescope (JWST) e il Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS), quest’ultimo in orbita da sei anni, che giocano un ruolo chiave nell’esplorazione degli esopianeti.

Durante una fase di transito davanti alla sua stella, TOI-715 b è stato rivelato grazie agli sforzi congiunti di un consorzio internazionale di ricercatori, che hanno impiegato una serie di telescopi situati sulla Terra per analizzare il pianeta.

I dati raccolti suggeriscono che TOI-715 b completa un’orbita intorno alla sua stella in soli 19 giorni, definendo così la durata di un “anno” secondo i criteri terrestri. È emerso che una faccia del pianeta è costantemente esposta alla stella, causando potenzialmente estreme variazioni termiche tra il lato illuminato e quello in ombra.

Ulteriori osservazioni indicano la possibile presenza di un altro pianeta, simile alla Terra, all’interno dello stesso sistema solare. La NASA ha evidenziato che TOI-715 b potrebbe rappresentare il pianeta più minuscolo mai rilevato da TESS all’interno di una zona abitabile e prevede di sottoporlo a un’analisi più approfondita attraverso l’utilizzo del JWST. Queste indagini potrebbero un giorno permettere di identificare segni di atmosfere in pianeti potenzialmente abitabili.

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