La Rai fissa un tetto massimo per i suoi compensi

VEB

Nelle ultime settimane, soprattutto dopo che i compensi annuali dei conduttori delle reti Rai sono stati resi noti, si sono sprecate le polemiche e le invettive contro quelli che sono stati considerati dei guadagni non certo commisurati al reale lavoro svolto, tanto che la Rai ha deciso di rispondere a tutti, introducendo una novità che certamente piacerà a quanti pagano il canone.

Dopo una lunga discussione, la decisione è stata presa da un Consiglio di amministrazione durato ore: il tetto agli stipendi alla Rai si applicherà anche ai contratti di collaborazione e alle consulenze di natura artistica.

Insomma, anche le star della Tv pubblica (oltre al management cui da ottobre scorso è stato tagliato lo stipendio) – a norma di legge – rischiano di restare impigliate nella norma dell’ottobre scorso che sancisce «il limite retributivo a 240 mila euro annui senza eccezioni».

240mila euro annui quindi anche per figure di spicco dell’intrattenimento come Carlo Conti, Fabio Fazio, Bruno Vespa, Antonella Clerici, Amadeus ma non solo.  Altri conduttori che  sarebbero toccati da questo “taglio” sono Massimo Giletti, Flavio Insinna, Lucia Annunziata.

In una nota però la Rai ha spiegato che, dal momento dell’approvazione della legge, l’azienda “ha chiesto a più riprese supporto interpretativo al Mef (Ministero Economia e Finanze, ndr) ma, allo stato, non è ancora pervenuta risposta”.

Ora, il rischio grosso è che la Rai possa perdere pezzi importanti dell’intrattenimento, e lo sottolinea con evidenza il consigliere Franco Siddi dice “noi non potevamo non applicare la norma, è evidente che questa è una svolta grossa e se il governo o il Parlamento ci dirà che la legge non si applica ai contratti di collaborazione e consulenza di natura artistica ne saremo felici. Certo, tutto questo potrebbe tradursi in un serio danno per la Rai, è chiaro infatti che una misura secca rischia di fare del male al servizio pubblico”.

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