Un archeologo ed ingegnere degli Stati Uniti, ha svelato il mistero legato alla perfezione ed anche all’orientamento preciso, delle antiche piramidi egizie.
La ricerca dello scienziato è stata pubblicata su The Journal of Ancient Egyptian Architecture.
Lo specialista ha suggerito che gli antichi architetti egizi usassero i più semplici strumenti astronomici per misurare la posizione delle ombre proiettate da un oggetto dal Sole nel giorno dell’equinozio d’autunno.
Nonostante il fatto che le tre piramidi più grandi degli antichi egizi abbiano la stessa imprecisione: una leggera rotazione in senso antiorario dall’asse est-ovest, sono ancora perfettamente orientate con un errore di soli 0,07 gradi.
In precedenza, si presumeva che i costruttori egiziani equiparassero le piramidi alla stella polare, ma questa teoria presentava diversi difetti.
Un anno fa, Glen Dash suggerì che gli architetti dell’Antico Egitto fossero guidati dall’ombra dello gnomone nel giorno dell’equinozio d’autunno, quando la luce e l’oscurità del giorno sono gli stessi.
Questa versione era stata avanzata in precedenza, ma i ricercatori credevano che un tale metodo di misurazione non potesse fornire l’accuratezza necessaria.
Per sfatare questo mito, Dash ha fatto un esperimento lo scorso autunno, usando uno gnomone per costruire una linea orientata alle parti del mondo con la stessa precisione degli antichi costruttori di piramidi.
Nonostante il fatto che l’esperimento sia stato condotto in Nord America, lo specialista assicura che gli stessi dati saranno veri per l’Africa.
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