La sconfitta di Zaia, niente moratoria alle vaccinazioni nel Veneto

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La sconfitta di Zaia, niente moratoria alle vaccinazioni nel Veneto.

Chi è a favore dei vaccini, chi è contro, chi non sa come comportarsi, e chi prova a schierare un’istituzione contro l’altra, peraltro con argomentazioni quanto meno opinabili.

La presa di posizione della Regione Veneto, e quindi del Governatore Zaia sulla questione dei vaccini, fin dall’inizio è stata polemica nei confronti del Governo nazionale.

Chiamando in causa direttamente e in maniera un po’ mielosa le preoccupazioni delle mamme, Zaia aveva fin dall’inizio contestato le decisioni del Ministero della Salute, minacciando ricorsi e quant’altro.

Poi il gesto decisivo, quello socialmente e politicamente rilevante: il decreto che avrebbe consentito alle famiglie di presentare i documenti per le vaccinazioni per i bambini da zero a sei anni, addirittura entro il 2019. Il tutto per gli asili nido e le scuole dell’infanzia.

Resosi conto che la linea non era propriamente delle migliori, Zaia si è trovato contro non solo il governo, ma buona parte del suo partito, che evidentemente l’ha indotto a più miti consigli.

D’altro canto, perfino il Governatore leghista della Lombardia Bobo Maroni, pur con diversi distinguo non privi di prese di posizione polemiche, ha dovuto sottostare alla norma statale sulle vaccinazioni. E si è mosso di conseguenza.

Trovatosi davanti a un fronte tanto esteso, il buon Zaia non ha potuto far altro che fare marcia indietro, sospendendo il decreto di moratoria di presentazione dei documenti per le vaccinazioni.

Ma, per non perdere del tutto la faccia, la Regione Veneto ha comunque deciso di portare la questione davanti al Consiglio di Stato. Sulla base di quali argomentazione non si capisce bene, ma tant’è.

Insomma, si chiede il parere autorevole sulla problematica del Consiglio di Stato, che, essendo appunto di Stato, difficilmente potrà dar ragione alla Regione Veneto, anche perché non interessato in veste giurisdizionale, ma come organismo consultivo.

Questa è la situazione, e a questo punto il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin non può non esprimere un minimo di gioia: Apprendiamo con soddisfazione la decisione del Veneto di allinearsi alla normativa nazionale.

Ma precedentemente la Lorenzin era stata molto più dura e tranchant, affermando che se nella Regione fosse scoppiata un’epidemia, le responsabilità sarebbero state in capo alla Regione stessa.

Morale della favola. I vaccini fanno bene e vanno bene, e anche il Veneto deve allinearsi e si allineerà. Tutto il resto, fra comportamenti antiscientifici, improvvisazioni, incompetenze e superficialità, fa parte dell’improbabile, e come tale va biasimato.

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