Al largo di Lampedusa ennesimo naufragio: 239 vittime.
Giusi Nicolini, Sindaco di Lampedusa, dopo l’incontro alla Casa Bianca col Presidente Obama, è arrabbiata e determinata: “Basta con queste stragi, rischiamo un genocidio vero e proprio. Bisogna subito avviare i corridoi umanitari, altrimenti non finiremo mai di contare i morti”.
“E’ una strage continua, prosegue il Sindaco. Ho incontrato alcuni superstiti che sono ancora sconvolti da quanto accaduto. Delle donne hanno anche subito violenze fisiche. Servono strumenti legislativi adeguati. E poi pensiamo a queste persone che arrivano a Goro e vengono rifiutati. Incredibile”.
Ma anche stavolta c’è stato poco da fare. Dai racconti dei superstiti si stima che i morti siano 239, nel naufragio avvenuto a 25 miglia a nord della costa libica.
Solo 29 superstiti sono arrivati nella notte a Lampedusa.
L’imbarcazione sarebbe partita nei pressi di Tripoli. In quelle zone non c’è ancora di fatto nessun controllo, e non aiuta certo l’estrema confusione politica che regna nel Paese.
Due o tre governi, il terrorismo un po’ dappertutto e un’incapacità di fondo della comunità internazionale a far fronte alla situazione.
Si era detto che la Libia avrebbe dovuto cominciare a camminare sulle proprie gambe, perché un intervento diretto di altri Paesi in zona non era possibile.
Ora si è scoperto che alla Libia le gambe per camminare non le ha proprio.
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