Due anni la nuova cura per la Leucemia linfatica cronica

VEB
La leucemia è un tumore del sangue o del midollo osseo, il midollo osseo produce le cellule del sangue e la leucemia può verificarsi quando c’è un problema proprio con la produzione di cellule del sangue, di solito colpisce i leucociti o globuli bianchi, in linea generale è più probabile che colpisca persone di età superiore ai 55 anni, ma è anche il tumore più comune in quelli di età inferiore ai 15 anni. Negli Stati Uniti, nel 2017 la proiezione è di 62.130 persone che possano ricevere una diagnosi di leucemia e circa 24.500 decessi saranno probabilmente dovuti a questa malattia.

La leucemia acuta si sviluppa rapidamente e peggiora rapidamente, ma la leucemia cronica peggiora nel tempo, per quanto riguarda la leucemia linfatica cronica (LLC) è una neoplasia ematologica dovuta a un accumulo di linfociti nel sangue, nel midollo osseo e negli organi linfatici (linfonodi e milza).

I linfociti sono cellule del sistema immunitario che sorvegliano l’organismo e attivano le difese nei confronti di microorganismi o cellule tumorali. Nella LLC uno di questi linfociti (per lo più un linfocita B) subisce una trasformazione maligna e produce un clone linfocitario, cioè un insieme di un gran numero di cellule uguali tra loro che non rispondono più agli stimoli fisiologici e diventano immortali. Continuano così a riprodursi e ad accumularsi nel sangue, nel midollo osseo, negli organi linfatici (linfonodi e milza) e, talvolta, anche in altri organi.

È definita cronica perché ha quasi sempre un decorso molto lento, spesso senza sintomi  o con pochi disturbi per il paziente, che può continuare a svolgere una vita normale per molti anni, senza terapia.

Più nello specifico, la leucemia linfatica cronica può presentarsi in quattro differenti stadi, dalla cui individuazione dipende la scelta della strategia terapeutica.

Nello stadio 0 si osserva un aumento del numero di linfociti nel sangue, senza alcun sintomo. Nello stadio 1 si osserva un primo aumento delle dimensioni dei linfonodi, della milza e del fegato.

Identico, ma più accentuato, si presenta il quadro riferibile allo stadio 2, mentre lo stadio 3 è caratterizzato anche una riduzione dei globuli rossi (anemia).

Nello stadio 4 la leucemia linfatica cronica si presenta con un forte aumento dei linfociti nel sangue, una riduzione dei globuli rossi e delle piastrine, con conseguenti problemi di coagulazione.

Come molti tumori, anche la LLC può essere provocata da fattori ambientali che interagiscono con caratteristiche genetiche dell’individuo. Non sono stati identificati fattori di rischio modificabili dall’individuo, ma diversi studi hanno dimostrato che fattori genetici o familiari possono predisporre allo sviluppo della malattia.

La scelta della terapia, come abbiamo già accennato sopra, dipende dalla dallo stadio del tumore, dall’età e dalle condizioni generali del paziente. La strategia terapeutica delle leucemie può comprendere più terapie in combinazione o in sequenza, al fine di ottenere una migliore qualità di vita e la guarigione.

Proprio di queste ore è la notizia di un nuovo, importante, passo avanti per i malati: una combinazione di farmaci, senza chemioterapia, può per la prima volta essere somministrata «per una durata fissa». Ovvero, dopo due anni alcuni pazienti che soffrono di questo tumore del sangue possono smettere la cura.

Nello specifico,  l’associazione di venetoclax (un nuovo farmaco che agisce come una “pallottola intelligente” bloccando il meccanismo attraverso il quale la cellula neoplastica si riproduce) e dell’anticorpo monoclonale rituximab riduce il rischio di progressione della malattia o morte del paziente dell’81 per cento rispetto alla terapia standard, che consiste nel mix di chemioterapia e rituximab.

“La disponibilità di questo farmaco mirato e ‘intelligente’ rappresenta un vero e proprio cambio dell’algoritmo terapeutico del paziente con leucemia linfatica cronica – spiega Robin Foà, Dipartimento di Biotecnologie Cellulari ed Ematologia dell’Università Sapienza di Roma, che all’Eha ha appena ricevuto l’Education and mentoring Award  – . Grazie a novità come queste, frutto della ricerca, l’ematologia sta vivendo un momento di rivoluzione che apre orizzonti fino a poco tempo fa insperati. Andiamo verso un controllo a lungo termine della malattia, e, in un futuro neanche troppo lontano, verso una sua possibile eradicazione”.

E le buone notizie non sono finite: a breve infatti l’Aifa renderà rimborsabile questa terapia innovativa per la leucemia linfatica cronica. Ricordiamo che sono in Italia si contano circa 3mila nuovi casi all’anno di questo tumore del sangue.

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