Listeriosi uccide più di 180 persone in Sudafrica

VEB

In questi ultimi tempi se ne sta parlando molto, la listeriosi, basata sul batterii Listeria monocytogenes, è una malattia infettiva che si sviluppa principalmente attraverso foraggi e terreno, il microrganismo interessato difatti sovente si trova nelle acque di superficie, nella materia fecale, nel terreno e nei foraggi appunto, allo stato attuale l’incidenza è molto bassa, si è stimato un numero di 7 persone su un milione ma le tipologie più a rischio sono i neonati e le persone che hanno superato i sessant’anni.

L’uomo può contrarre la listeriosi anche tramite il contatto diretto con animali infetti (bovini, ovini e caprini possono essere portatori del patogeno) e la loro macellazione. Sebbene gli alimenti contaminati rappresentino la principale fonte di infezione, non vanno sottovalutate altre modalità di trasmissione, tra cui quella verticale (madre-figlio) e nosocomiale.

Il batterio è stato individuato in un’ampia gamma di alimenti crudi, come la carne e le verdure, ma anche in alimenti contaminati dopo la cottura o la trasformazione, come i formaggi molli, le carni trasformate (hot dog e prodotti gastronomici, sia in confezioni sigillate sia in vendita in gastronomia) e il pesce affumicato. Il latte crudo, i formaggi non pastorizzati e gli alimenti a base di latte non pastorizzato sono particolarmente a rischio di contenere il batterio.

La Listeria non sopravvive alla pastorizzazione e alla cottura tuttavia, in alcuni alimenti pronti come gli hot dog e i piatti delle gastronomie, la contaminazione si può verificare dopo la cottura e prima del confezionamento.

Listeriosi ha ucciso 180 persone in Sudafrica

Nell’uomo, la listeriosi può dare luogo ad una forma lieve o ad una malattia invasiva sistemica. La prima è causa di una sintomatologia simil-influenzale e gastroenterica (tipica delle tossinfezioni alimentari): compaiono febbre, brividi, cefalea, dolori muscolari, nausea e diarrea. La forma invasiva, invece, è dovuta alla diffusione dell’infezione dal tessuto intestinale ad altri distretti corporei (circolo ematico, SNC, cuore e utero); si manifesta con batteriemia, encefalite e meningite. Se contratta in gravidanza, la listeriosi aumenta il rischio di aborto spontaneo, parto prematuro, morte fetale e gravi patologie del neonato.

Nei Paesi occidentali, la malattia si sta rivelando sempre più un importante problema di sanità pubblica. Seppur relativamente rara, infatti, si può manifestare con un quadro clinico severo e tassi di mortalità elevati soprattutto in soggetti fragili. Inoltre, negli ultimi anni, si sono verificate frequenti epidemie, soprattutto in seguito alla distribuzione di cibo contaminato attraverso le grandi catene di ristorazione.

La maggior parte dei casi ha infatti natura sporadica ma sono stati riportati anche focolai epidemici come quello in corso in Sudafrica.

Nello specifico, in Sudafrica una salsiccia ha provocato ben 180 morti in poco più di un anno, da gennaio 2017 ad oggi. La causa è Polony, un insaccato, questo tipo di contaminazione, piuttosto frequente negli ultimi tempi, non aveva mai provocato conseguenze così gravi.

Questo focolaio di listeriosi è da considerarsi il peggiore mai registrato al mondo e spaventa il fatto che la salsiccia incriminata sia stata prodotta dalla più grande azienda alimentare del Paese.

Il Ministro della Salute di Johannesburg, Aaron Motsoaledi, ha subito annunciato il ritiro del prodotto dai negozi e non solo quello. La raccomandazione ha assunto proporzioni molte più ampie con l’invito ad “evitare tutte le carni lavorate che vengono vendute come ‘pronte al consumo’” visto che esse potrebbero essere state contaminate dalla vicinanza con Polony.

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