Negli ultimi giorni, e precisamente dal pomeriggio dello scorso sabato, ha tenuto banco la questione legata al talk “Parliamone Sabato”: la celeberrima lista dei motivi per scegliere una donne dell’est è diventata un tormentone sui social, ha scatenato indignazione generale e ha portato i vertici Rai alla drastica decisione di chiudere il programma condotto da Paola Perego.
Controcorrente, è intervenuto sulla questione anche Maurizio Costanzo, che dall’alto della sua carriera televisiva che dura da mezzo secolo, si è detto sconcertato dalla decisione di far pagare tutte le colpe alla Perego, ma anche da tutto il polverone scatenato.
Costanzo ha detto la sua a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1: “Non accadeva dai tempi di Dario Fo e Franca Rame a Canzonissima, io non l’avrei sospeso, ma non faccio quel mestiere”.
“Sono preoccupato per me stesso – ha poi spiegato – Perché sabato ho visto quel servizio e non mi sono stupito neanche un po’. Poi quando ho visto la bufera che ne era nata, mi sono detto: ‘Ma cosa ho visto?’ Io non ho visto nulla che mi ha irritato, assolutamente no”.
“Molti oggi si chiedono perché la Perego debba pagare questo conto in prima persona. L’atmosfera mi è piaciuta poco, io non sono abituato a discutere certe decisioni, certo si è trattato di una mossa un po’ forte”: riflette Costanzo. “Io non soffro di dietrologia – continua – ma sinceramente continuo a chiedermi se c’ è altro dietro questa censura immediata e forte. Lo dico perché il gesto è stato così poco italiano. Da noi di solito si dice: ‘vediamo, pensiamo, facciamo…’, magari si minaccia: ‘Se lo fai un’ altra volta…'”.
Il sindacalista Maurizio Landini, ospite in studio di Un Giorno da Pecora, ha poi aggiunto: “Non mi ha convinto, avrei preferito che invece rifacessero una puntata del programma per discutere e per chiarirsi”. Costanzo ha aggiunto: “Sì, sarebbe stato meglio, ma mille volte meglio. Ma che vuol dire, cosa significa chiudere in questa maniera?”.